Perizia balistica sul piombino che aveva ferito “Signor Gatto”: non si trova l’arma che ha sparato

Il felino era stato colpito alla mandibola, il vicino di casa (a Porpetto) è accusato di aver esploso il colpo dopo aver trovato alcune delle sue galline morte. I consulenti tecnici non hanno dubbi: il colpo partito da un'arma ad aria compressa. Nuova udienza del processo fissata per il 24 novembre in tribunale a Udine

Alessandro Cesare
Il proprietario mostra le ferite riportate dal suo gatto
Il proprietario mostra le ferite riportate dal suo gatto

Gli esiti della perizia effettuata sul pallino di piombo che nel febbraio 2023, nella Bassa Friulana, ha colpito “Signor Gatto”, un felino di otto anni, sono stati svelati durante l’udienza svoltasi lunedì 20 ottobre davanti al giudice del tribunale di Udine, Mauro Qualizza.

I consulenti tecnici Edi Mingolo (incaricato dal tribunale) e Domenico Calesso (per la parte civile) hanno fatto emergere che il piombino è stato sparato da un’arma ad aria compressa. Ma non da una dalle armi sequestrate all’imputato, un quarantaseienne originario della Sardegna ma residente a Porpetto, difeso dall’avvocato Paolo Viezzi. «L’esito della consulenza – ha affermato il legale – è inequivocabile: il corpo estraneo rinvenuto nel gatto non corrisponde al calibro delle armi sequestrate o possedute dal mio assistito. Per questo ne chiederò l’assoluzione».

Signor Gatto impallinato dopo la morte di alcune galline: chiesta una perizia balistica
Il pallino estratto dal gatto

L’assenza dell’arma, però, per l’avvocato di parte civile Giorgio Weil (assiste il proprietario del felino) non mette in discussione la validità del processo: «Si tratta di un’arma in libera vendita, per la quale non serve una registrazione e, quindi, di cui è facile disfarsi – ha spiegato Weil –. Il piombino, come emerso dalla nostra perizia, è stato indirizzato alla testa, sparato per uccidere. Solo per una casualità il colpo non è stato letale. Non solo, la verifica sul piombino ha dato la certezza che Signor Gatto è stato effettivamente colpito alla mandibola da un’arma ad aria compressa».

L’udienza, per la discussione, è stata riaggiornata al 24 novembre. In quella giornata potrebbe arrivare anche la sentenza di condanna o di assoluzione nei confronti dell’imputato, accusato di aver colpito il gatto ritenendolo responsabile dell’uccisione di alcune galline.

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