Partire e poi rimanere fermi due ore, l’odissea sul treno regionale diretto a Venezia: «Mai vista una cosa del genere»

Il convoglio, partito da Udine e diretto in Veneto, è rimasto bloccato a Casarsa della Delizia dove, dopo comunicazioni poche chiare e il rimpallo tra il personale di bordo, è stato definitivamente soppresso lasciando a piedi molti passeggeri

Edoardo Di Salvo
Il tabellone del treno fermo a Casarsa e poi soppresso in via definitiva
Il tabellone del treno fermo a Casarsa e poi soppresso in via definitiva

Pochi, pochissimi i treni partiti. E, tra questi, alcuni meglio se non lo avessero fatto proprio. Si può riassumere così la giornata di venerdì 20, quando lo sciopero nazionale annunciato dal personale ferroviario ha paralizzato il trasporto su rotaie in tutta Italia. E il Friuli Venezia Giulia non ha fatto eccezione. L’abbiamo vissuto sulla nostra pelle, in un viaggio in treno che da Udine era diretto a Venezia ma che a Venezia non è mai arrivato.

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Che qualcosa non andasse bene si era capito già dalla mattina quando, tolta la fascia oraria di garanzia tra le 6 alle 9, si è avuta la sensazione che lo stop avesse creato disagi come non accadeva da tempo. Una sensazione confermata anche dal personale di servizio in stazione, che ha visto nel blocco pressoché totale della circolazione ferroviaria, il segno di uno sciopero perfettamente riuscito e partecipato. Di tutt’altro avviso i passeggeri, rallentati e spesso impossibilitati a raggiungere le destinazioni dove avrebbero dovuto trascorrere il fine settimana.

Il tabellone dei treni cancellati a Trieste centrale (Foto Lasorte)
Il tabellone dei treni cancellati a Trieste centrale (Foto Lasorte)

Particolarmente difficile la situazione sulla Trieste-Venezia. Esemplificativo ciò che abbiamo vissuto, in prima persona e in compagnia di altri sfortunati viaggiatori, sul regionale 16787. Il treno è partito (tra i pochi) da Udine attorno alle 12,45, direzione Venezia Santa Lucia.

Tutto tranquillo, fiu, respiro di sollievo. Se non fosse che, pochi chilometri dopo, alla stazione di Casarsa, il convoglio frena. “Du, du”. Attesa. L’altoparlante parla di tratta “fortemente rallentata” tra Casarsa e Venezia. A quel punto tutti si rivolgono al personale di bordo che a fatica spiega cosa stesse succedendo. Il motivo ufficiale è: mancanza di personale nelle stazioni successive, rendendo impossibile il transito del treno.

Il tabellone dei treni cancellati a Casarsa della Delizia
Il tabellone dei treni cancellati a Casarsa della Delizia

Cosa fare allora? L’unica è aspettare. Passa un’ora e, attorno alle 14.30, arriva la comunicazione: il treno non avrebbe più ripreso la marcia, appuntamento alle 18.30 con i treni inseriti nella la fascia di garanzia. Una “stranezza” confermata anche dal personale di Trenitalia a bordo, sorpreso esso stesso del “go and stop” di un treno partito e poi bloccato a metà percorso. «Certo, non capita di frequente», hanno raccontato gli operatori mentre tra i passeggeri montava il disappunto dei passeggeri.

C’era chi, come Michele, si era recato a Udine per una visita medica, e vedeva come una chimera l’aereo che alle 22 lo avrebbe dovuto riportare da Bologna nella sua Lecce, per presentarsi al lavoro (è impiegato nella sanità), nella mattinata di sabato 21. «Questo sciopero mi ha fatto saltare due esami universitari che avrei dovuto sostenere in queste ore», ha raccontato una ragazza iscritta all’Università di Venezia. «Se me lo avessero detto prima di partire avrei potuto raggiungere Venezia in bus, mentre ora ho quasi certamente perso il treno per Milano», ha spiegato Ilenia, che lavora a Udine «almeno dei bus sostitutivi», ha invece invocato Bryan, insegnante di danza.

Qualcuno, come Antonio, è stato costretto a fare marcia indietro. «Da tre mesi lavoro a Remanzacco, era la prima volta che sarei dovuto tornare a casa, nel Napoletano. Ora mi stanno venendo a prendere dei colleghi per rientrare a Remanzacco, non sarei riuscito a prendere l’ultimo treno utile da Venezia». Insomma, chi ha visto il suo treno non partire si può ritenere quasi fortunato. Poteva andare peggio.

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