Lui con 40 condanne, lei con il reddito di cittadinanza: maxi sequestro di beni per una coppia

I coniugi e la madre di lei sottoposti a sorveglianza speciale e ad un provvedimento di sequestro di beni e immobili su proposta del questore di Padova. Erano stati coinvolti in un furto da 4,8 milioni di euro a un rappresentante orafo e in vari altri episodi in tutto il Nord

Uno dei terreni sequestrati
Uno dei terreni sequestrati

Il Tribunale distrettuale di prevenzione di Venezia ha emesso, su proposta del Questore di Padova Marco Odorisio, il sequestro preventivo di una serie di beni mobili e immobili del valore complessivo di circa 380mila euro, sottoponendo a regime di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza tre persone pluripregiudicate.

I provvedimenti sono stati eseguiti dagli agenti della Divisione Anticrimine e dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria del Comando provinciale della Guardia di finanza.

Gli accertamenti patrimoniali, eseguiti nei confronti di persone di etnia Rom con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, hanno portato all'individuazione di immobili, fabbricati e terreni nelle province di Padova, Rovigo, Treviso e Venezia intestati a prestanome ma nella disponibilità diretta e indiretta delle persone interessate dalle misure, e di illecita provenienza, in quanto collegati ad attività criminali.

Alcuni dei gioielli rubati
Alcuni dei gioielli rubati

Il primo sequestro riguarda tre fabbricati e altrettanti terreni, già confiscati; il secondo un immobile, due terreni, una casetta mobile, un box, denaro contante e gioielli.

Le misure hanno riguardato due coniugi e la madre di lei, ritenuti socialmente pericolosi sulla base delle previsioni del Codice antimafia: il marito, 38enne, aveva ricevuto 40 condanne mentre la moglie, 33 anni, era beneficiaria di un assegno di reddito di cittadinanza. Entrambi avevano già ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare perché coinvolti nel furto pluriaggravato di una borsa che conteneva 4,8 milioni in pietre preziose, avvenuto lungo l'autostrada del Brennero ai danni di un rappresentante orafo.

Altri episodi li avevano visti protagonisti dell'uso indebito di carte di credito e del furto di monete da collezione in oro e argento e di Rolex, commessi in numerose provincie tra cui Venezia, Padova, Piacenza, Ravenna e Trento.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova