Venezia, calle de la Mandola diventa “calle pickpocket”: protesta contro i borseggi

Un finto “nizioleto” ribattezza la calle per denunciare i continui furti ai turisti. L’iniziativa richiama la battaglia social di Monica Poli, la “Lady Pickpocket”

Giacomo Costa
Lo striscione appeso in calle
Lo striscione appeso in calle

Un “nizioleto” appeso proprio come un vero lenzuolo, lunedì mattina, ha cambiato la toponomastica venezia, ribattezzando calle de la Mandola in “calle pickpocket”.

Il riferimento, evidente come la scelta di far sventolare il segnale a mezz’aria e non appeso al muro, è ai continui borseggi ai danni dei turisti che attraversano il centro storico veneziano e che, proprio in quella strettoia, vengono spesso alleggeriti dei loro portafogli. Non è comunque il luogo più gettonato dai tagliaborse, che vanno a caccia soprattutto tra piazzale Roma, la stazione di Santa Lucia, gli imbarcaderi Actv dell’Accademia (molto vicini a calle de la Mandola), San Zaccaria e Vallaresso.

Proprio domenica sera, invece, un episodio particolarmente teso si è consumato alle Zattere, dove i ladri hanno fatto di nuovo ricorso allo spray urticante per darsi alla fuga, dopo essere stati scoperti. Nell’insegna fatta in casa, in realtà, si riconosce anche un’altra citazione, al comitato Veneziani non distratti e al volto del gruppo, la consigliera municipale in quota leghista Monica Poli, meglio nota online come “Lady Pickpocket”, per l’urlo con cui smaschera i borseggiatori, a favore di diretta Tik Tok.

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