Un ragazzo su tre è vittima di aggressioni sul web

Risultato-choc del questionario distribuito alle medie: gli adolescenti navigano senza filtri, imbrogliano sull’età e spesso vengono presi di mira da altri internauti
Di Silvia Bergamin

FONTANIVA. Internet e cyberbullismo: 9 adolescenti su 10 navigano in rete da soli e senza alcun filtro, falsando anche di 10 anni l'età per potersi iscrivere ai social network, mentre 3 ragazzi su 10 ammettono di essere stati offesi sul web. I dati sono emersi mercoledì sera, al teatro Palladio di Fontaniva, nel corso dell'incontro organizzato da Comune, Usl 15 e associazione Psicologi per il Veneto. «Lo studio», ha introdotto Oscar Miotti, vicepresidente dell'Ordine degli psicologi del Veneto, «ha preso in considerazione gli ultimi due anni scolastici. Sono stati analizzati 757 questionari di studenti che frequentano la scuola media, compresi quindi in un target di età che va dagli 11 ai 13 anni. Le scuole che hanno risposto ai questionari fanno riferimento al territorio dell'Alta padovana e del Trevigiano. Tra i quesiti posti: “I giovani di oggi usano la rete? E se sì, hanno protezioni o sono seguiti?” Il 95% dei partecipanti, quindi la quasi totalità, ha risposto che si collega alla rete, di questi il 90% lo fa da solo, senza avere accanto alcun adulto. Tasto dolente sono pure i filtri per la navigazione: 9 giovanissimi su 10 ammettono di non averne alcuno». Per connettersi con il mondo non è necessario avere un computer o un portatile: «Il cellulare viene infatti usato per la navigazione dal 70% degli intervistati», continua Miotti, «e si resta connessi fino a sei ore al giorno». Quanti adolescenti usano la rete per interagire con i social network? «Sette ragazzini su 10», osserva lo psicologo. «Ci sono giovanissimi che sono iscritti da 4 o 5 anni, il che significa che la loro iscrizione risale a quando avevano meno di 10 anni. Il 70% infatti non usa la vera età e mentre il 45% sostiene nel mondo virtuale di avere un paio di anni in più, il 10% se li raddoppia, facendoli lievitare anche a 25». In pochi - solo il 10% - confidano di aver ricevuto o inviato foto di nudo. E mentre il 40% dei maschietti considera la pornografia «utile, meglio del libro di scienze», le femminucce la etichettano come «disgustosa»; il 28% degli intervistati recupera materiale “hot” proprio su internet.

I social vengono usati per aggredire o prevaricare l'altro? Il 30% dice “sì”, altrettante persone affermano di avere a loro volta offeso. «Internet ha aperto nuove possiblità per tutti noi», ha spiegato Tommaso Palumbo, comandante della Polizia postale della regione Veneto. «L'altra faccia della medaglia è però rappresentata dai rischi legati a un uso improprio di questo strumento: tra questi c'è il cyberbullismo. Per i giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra la vita online e offline è minima. Le attività che i ragazzi svolgono online hanno quindi spesso conseguenze anche nella loro vita reale. Allo stesso modo, le vite online influenzano anche il modo di comportarsi dei ragazzi offline e questo elemento ha diverse ricadute sulle vite dei giovanissimi. Cosa si può fare? Continuare ad indagare e parlare dell'argomento, aiutare i genitori a educare i figli alla responsabilità, utilizzando un dialogo di reciprocità e non solamente autoritario».

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