Accolto il ricorso di Fabio Bui, sarà in corsa per le elezioni regionali
Fabio Bui torna nella competizione elettorale delle prossime elezioni regionali in Veneto: «È stata riconosciuta la correttezza del nostro operato e, soprattutto, il diritto dei cittadini veneti di poter scegliere liberamente chi li rappresenterà» il commento dell’ex presidente della provincia di Padova

Fabio Bui torna nella competizione elettorale delle prossime elezioni regionali in Veneto. La Corte d’Appello ha accolto il ricorso che l’ex presidente della provincia di Padova ed ex sindaco di Loreggia aveva presentato, dopo che i giudici avevano rifiutato la sua lista – Popolari per il Veneto – per la mancanza del documento relativo ai rappresentati di lista. Complice, una vecchia sentenza del Consiglio di Stato, che aveva ammesso una candidatura esclusa da un tribunale amministrativo regionale: il precedente riuscito a "salvare" Bui e i Popolari.
«È una vittoria della democrazia e del buonsenso – dichiara Bui – Ringrazio la Corte d’Appello per l’attenzione con cui ha esaminato la nostra posizione. È stata riconosciuta la correttezza del nostro operato e, soprattutto, il diritto dei cittadini veneti di poter scegliere liberamente chi li rappresenterà. La nostra voce torna in campo, più forte di prima».
Tornano dunque cinque i nomi in corsa, per la successione di Luca Zaia. Alberto Stefani, candidato del centrodestra, appoggiato da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi moderati, Udc e Liga Veneta Repubblica. Il frontman del centrosinistra, Giovanni Manildo, con il sostegno di ben sette liste: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Volt Europa, Le civiche venete per Manildo presidente, Uniti per Manildo, Pace salute lavoro.
E poi i tre candidati, sostenuti da altrettante liste: Riccardo Szumski con Resistere Veneto, Marco Rizzo con Democrazia Sovrana Popolare e, appunto, Fabio Bui con Popolari per Manildo. Sedici liste, a sostegno di cinque candidati, per le elezioni in programma domenica 23 e lunedì 24 novembre.
«Noi non ci siamo mai fermati – dice Bui – perché sapevamo di aver agito nel rispetto delle regole e con trasparenza. Ora ripartiamo con ancora maggiore convinzione, per un Veneto che protegga la sua terra, valorizzi il lavoro e metta al centro la persona. È il momento di costruire una Regione che ascolti e che agisca».
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