Meno del 2 per cento degli adolescenti ha uno stile di vita sano
Lo studio alla base del progetto “Giovani, Salute e Stili di Vita” promosso dalla Regione e presentato a Padova. Il 41% dei ragazzi fuma, uno su due non fa movimento e per contro aumenta l’uso dei device. Lanzarin: «Importante adottare comportamenti sani fin da piccoli»

Oltre 500 studenti lunedì 5 maggio hanno partecipato al convegno “Giovani, Salute e Stili di Vita” organizzato dal Dipartimento Salute Donna e Bambino, in sinergia con Provincia di Padova, Comune di Padova, Università degli studi di Padova e Azienda Ospedale Università di Padova.
A Palazzo della Ragione gli studenti sono stati al centro del dibattito su un corretto stile di vita tra le nuove generazioni, attraverso la sensibilizzazione su tematiche come sana alimentazione, screen time, attività fisica, fumo di sigarette e green time.
«Dobbiamo seminare una cultura del benessere, puntando sull’importanza di promuovere corretti e sani stili di vita, valorizzando i comportamenti virtuosi: evitare la sedentarietà e gli abusi di qualsiasi tipo, dal fumo agli alcolici; prediligere un'alimentazione sana, preferendo i prodotti locali della filiera corta; limitare lo screen time, ovvero l’eccessivo collegamento ai dispositivi digitali; vivere relazioni sane», ha detto l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, «Prendersi cura di sé è il primo obiettivo per essere protagonisti della propria salute. Un traguardo che la Regione del Veneto sostiene da anni con la campagna ‘Vivo bene Veneto’, inserita nel Piano Regionale di Prevenzione».
L’appuntamento "Giovani, Salute e Stili di Vita", che ha unito competenze scientifiche a momenti teatrali e di musica, è stata un’ulteriore tappa di un programma di promozione di sani stili di vita, promosso da oltre tre anni dal Dipartimento Salute donna e bambino, in stretta collaborazione con l’Università di Padova, l’Azienda Ospedale e la Fondazione Salus Pueri.
Lo scopo è di sensibilizzare i giovani sull'importanza di adottare comportamenti sani fin da piccoli, con l'obiettivo di prevenire problemi di salute a lungo termine, come quelli cardiovascolari e respiratori, i tumori, il diabete, l’obesità e le alterazioni del benessere psicologico) che causano ogni anno il 70% delle morti premature e assorbono la maggior parte delle risorse dei servizi sanitari.
Gli ultimi studi scientifici - è stato evidenziato - parlano chiaro: meno del 2% degli adolescenti segue uno stile di vita sano, il 41% dei giovani fuma sigarette, nonostante il fumo sia la principale causa di morte prevenibile ed evitabile. Un adolescente su due non pratica attività fisica, preferendo la sedentarietà; l’uso dei dispositivi digitali è cresciuto in modo esponenziale, determinando effetti collaterali significativi, quali l’isolamento, la dipendenza, la depressione, la mancanza di autostima.
«Per questo motivo», ha ribadito l’assessore Lanzarin, «informare correttamente e impegnarsi per facilitare, fin dai primi anni di vita, corrette abitudini diventa una priorità imprescindibile e un vitale investimento per la salute non solo individuale ma anche collettiva soprattutto per le generazioni future. Oggi, grazie alla ricerca, abbiamo guadagnato anni di vita, ma sono cresciute anche le malattie croniche. Investire in prevenzione vuol dire quindi guadagnare in salute attraverso comportamenti virtuosi».
«È questa una nuova “missione” del pediatra moderno», ha spiegato il professor Eugenio Baraldi, direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino, «non più solo orientato esclusivamente alla cura del bambino già malato, ma attento a preservarne la salute. Promuovere una cultura della salute però è un compito assai arduo, perché significa far prendere coscienza a intere generazioni delle proprie scelte, smuovere la coscienza sociale, modificare i comportamenti di grandi gruppi, promuovere e offrire nuovi modelli culturali e comportamentali».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova