Agsm al 61% incorpora Aim al 39% Verona brinda: una vittoria storica

Il sindaco Sboarina esulta e avvia la ricerca per allearsi con il partner industriale Sul tavolo da valutare le offerte di Iren, Dolomiti e Alperia, Hera-AcegasAps e A2a

VERONA

Alla fine nel consiglio di amministrazione di Agsm si è raggiunto l’accordo: tre voti positivi con l’astensione, per certi versi inaspettata, del presidente Daniele Finocchiaro e di Stefania Sartori, consigliera del Pd, hanno dato il via libera alla “fusione per incorporazione” di Aim, che porterà a un unico soggetto con 1,44 miliardi di ricavi pro forma, ebitda di 147 milioni e 2000 dipendenti. Un’azienda pubblica che continuerà però a chiamarsi Agsm e la cui governance sarà paritetica con tre consiglieri nominati da Vicenza (tra cui il vicepresidente) e tre da Verona (tra cui il consigliere delegato, colui che può esprimere il voto decisivo in caso di parità).

Una decisione raggiunta quasi al novantesimo, perché il 30 giugno era il termine ultimo dopo il quale il concambio (la determinazione delle quote di azioni spettanti a ciascun socio) doveva essere ricalcolato. L’accordo quadro firmato ieri prevede un 61,2% di proprietà di Verona e il 38,8% di proprietà vicentina, numeri stabiliti anche grazie alla consulenza dello studio legale Gitti and Partners e da UBI Banca per quanto riguarda Agsm e a quella dello studio legale Simmons & Simmons e di Equita per quanto riguarda Aim e Roland Berger come advisor congiunto. Ora manca il voto dei consigli comunali previsto per ottobre e settembre.

A Verona la maggioranza pare essersi ricompatta attorno a questo primo passo, ma a Vicenza? Il sindaco di Verona Sboarina ha affermato con grande soddisfazione «di aver chiuso un percorso storico» con condizioni più favorevoli per Verona di quelle contrattate dalla precedente amministrazione di Flavio Tosi ribadendo l’impegno a mantenere la “veronesità” dei gioielli industriali di Verona, pubblici e privati.Daniele Finocchiaro, invece ha detto che, «pur felicissimo della firma odierna, mi sono astenuto perché per fare il bene di Agsm e della città c’è bisogno di fare un altro passo». Ovvero cercare un terzo partner. Le offerte ci sono, quelle arrivate la settimana scorsa da Iren, Dolomiti e Alperia in tandem, e quella del colosso emiliano Hera attiva nel Nordest con la controllata AcegasApsAmga. E soprattutto perché, secondo Finocchiaro, l’accordo con A2A è assolutamente favorevole dal punto di vista industriale e, pare di capire, tutt’altro che carta straccia.

Questione rimandata, su cui è probabile che si aprano ancora divergenze già presenti nelle parole di Nicolò Zavarise della Lega veronese. «Il terzo partner non ha ancora un nome», ha precisato Sboarina, e «qualcuno giudicherà se la procedura adottata per sceglierlo è corretta, se ci saranno problemi la ritareremo». Soddisfatto anche Gianfranco Vivian, amministratore unico di Aim Vicenza: «La nuova realtà avrà la capacità di attivare investimenti significativamente superiori a quelli attivabili dalle due singole aziende e questo genererà importanti ricadute a livello territoriale».



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