Jesolo al via con l’estate 2025: più sicurezza, zero fumo e investimenti record

Inizia la stagione estiva con importanti novità: battigia smoke-free, spiaggia rinnovata da 100 milioni di euro, attenzione alla sicurezza e 5.000 addetti stagionali pronti a far ripartire la città

Giovanni Cagnassi
Jesolo, stagione 2025 al via: tutto quello che bisogna sapere
Jesolo, stagione 2025 al via: tutto quello che bisogna sapere

Estate 2025 al via. A Jesolo è iniziata ieri la stagione estiva nella nuova era delle concessioni balneari ventennali.

E con la novità, scattata sempre ieri, del divieto di fumo sulla battigia. Ancora alle prese con gli ultimi residui ricorsi al Tar, la spiaggia, che è capoluogo turistico nella costa veneziana, si è aggiornata secondo la famigerata direttiva Bolkestein sistemando l’assegnazione delle concessioni nelle 16 Umg, unità minime di gestione, in cui sono stati suddivisi i 15 chilometri di spiaggia dalla foce del Sile alla foce del Piave.

I numeri

Una città balneare dai numeri importanti, con oltre 300 alberghi, 10 mila appartamenti, duemila attività commerciali e turistiche, discoteche e discobar che punteggiano la costa. Un Pil che supera ormai abbondantemente il miliardo di euro.

Ecco perché i riflettori sono sempre puntati su Jesolo, la città dei grattacieli di 25 piani, dei cantieri aperti ovunque, dove al metro quadro si pagano anche più di 20 mila euro per un appartamento frontemare.

Cinque milioni e mezzo di presenze che, come sottolinea il sindaco, Christofer De Zotti, sono di qualità. Perché se i numeri sono all’incirca quelli di Bibione, mille più mille meno, sono assai inferiori alle oltre 7 milioni di presenze di Cavallino Treporti, ma con una clientela alto spendente che nella sua vacanza jesolana non si trincera in albergo ed esce alla scoperta della località, va a cena, fa acquisti, balla in discoteca.

La spiaggia dopo la Bolkestein

La rivoluzione nella spiaggia è iniziata con le Umg e le evidenze pubbliche, dette impropriamente anche gare, che hanno assegnato i vari tratti di arenile (in tutto 16) alle società che si sono formate, vecchie e nuove, per la maggior parte conservate dagli imprenditori uscenti con qualche ingresso diverso che, nella sostanza, ha evitato l’invasione di società e realtà straniere.

I privati hanno fatto una proposta al Comune che ha selezionato i piani e assegnate le concessione in base alla legge regionale 33. Ci sono piani finanziari sul tavolo da 10 milioni di euro per realizzare una spiaggia moderna, con chioschi nuovi e ristrutturati, aree relax e spa, impianti sportivi sulla spiaggia, zone smoking-free.

La spiaggia di domani è il nuovo business da 100 milioni di euro in 20 anni. Il servizio di salvataggio è sempre assicurato dalla Jesolo Turismo, partecipata dal Comune, assieme a nuove società private che si aggiungono. Uno dei problemi che si allarga sulla spiaggia di Jesolo sono ancora i tuffi spericolati dai pontili.

Sono già iniziati nei primi giorni di affollamento. Purtroppo negli anni trascorsi, sono tanti i bagnanti che per un tuffo dal pontile in acqua troppo bassa, sono diventati paraplegici e tetraplegici. Un pericolo che mette in discussione la permanenza dei bagnanti nei pontili, considerati uno dei simboli dell’estate jesolana.

Daniele Bison, per anni in prima linea al pronto soccorso, invoca quest’anno una campagna shock: cartelli ben evidenti con divieti e immagini che colpiscano l’attenzione. Un giovane costretto in carrozzina dopo un tuffo potrebbe dissuadere altri ragazzi che stanno per spiccare il volo in acqua.

Il lavoro

Quest’anno la ricerca di manodopera è stata meno faticosa, anche se ancora adesso, alla vigilia della stagione, alberghi e ristoranti sono alla ricerca di personale. La sistemazione in alberghi diventati foresterie, iniziata dall’Aja, associazione jesolana albergatori, sta funzionando.

L’hotel El Paso in piazza Torino ospita i lavoratori stagionali da tre anni a questa parte. Altri imprenditori hanno iniziato nuovamente ad assicurare il posto letto agli stagionali che lavorano nelle aziende. Il futuro è questo se davvero si vuole fidelizzare la spina dorsale di ogni attività turistica: i collaboratori stagionali.

Un esercito di cinquemila addetti: cuochi, camerieri, baristi, addetti alle pulizie, portieri, commesse e chi più ne ha più ne metta. Solo una realtà come Caribe Bay, parco a tema acquatico numero uno in Italia e tra i primi in Europa e nel mondo, assume qualcosa come 220 persone ogni stagione.

La notte e la sicurezza

Jesolo ha anche un importante volto notturno: il mondo dell’intrattenimento e delle discoteche. Nomi come King’s e Hierbas, Muretto, Marina Club, Vanilla, Maxim e una moltitudine di bar e discobar sono l’anima della località giovane per eccellenza che non ha mai perso la sua notte, valore aggiunto anche se talvolta bistrattato.

C’è sempre l’ombra di una “malamovida” che incombe fatta di maranza, risse, spaccio. Ma le “zone rosse” sperimentate con la Prefettura hanno già dato ottimi risultati nei ponti di Pasqua e primo Maggio, con 600 controlli e una ventina di allontanamenti.

Saranno riproposte in estate assieme alle ordinanze comunali contro vetro e alcol, la regolamentazione degli accessi al mare tra Largo Augustus e piazza Mazzini. Una città da neanche 30 mila abitanti, metropoli da 500 mila persone nei giorni clou dell’estate: va controllata h24.

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