All'esame di guida equipaggiato come una spia: denunciato con i due complici "suggeritori"

VENEZIA. Equipaggiamento da spia con tanto di miniauricolare, videocamera sul bottone del maglione e appareccho ricetrasmittente ben assicurato con del nastro adesivo al torace. Ma niente 007 a caccia di segreti industriali, in missione speciale di.... Bensì un "semplice" candidato in attesa di superare la prova di teoria per l'esame di guida, con una preparazione un po' traballante e il timore di non farcela. A scovare l'esaminando, prontoa chiedere un illegale "aiutino da casa" il personale della Motorizzione Civile di Metre che ha chiesto il 21gennaio l'intervento della polizia.
Un esaminatore, infatti, sospettava che uno dei candidati alla prova d’esame di teoria per il conseguimento della patente di guida, in corso in quel momento, potesse essere in collegamento con persone esterne. Sembrava avesse un oggetto di piccole dimensioni, probabilmente un auricolare, nell’orecchio sinistro.
I poliziotti hanno atteso il termine della prova con l’uscita degli esaminandi dall’aula. Quindi hanno controllato il candidato sospetto: un diciottenne di nazionalità marocchina. E in effetti il giovane che indossava un micro auricolare bluetooth. Ma non solo: aveva un vero è proprio equipaggiamento da spia. Indossava un maglione blu con quattro bottoni sul davanti, l’ultimo dei quali era in realtà una minuscola videocamera collegata a un apparecchio ricetrasmittente assicurato al torace del soggetto con del nastro isolante.
Sempre con il nastro isolante, era bloccato all’altezza della spalla del ragazzo un piccolo modem per la trasmissione audio. E nella tasca del giubbotto aveva un modem wi-fi portatile necessario per la connessione internet e la comunicazione con l’esterno.
Il giovane, scoperto, non ha potuto che confessare e ha rivelato la presenza di due complici in un’autovettura parcheggiata nei pressi della rotonda del Terraglio, che suggerendogli le risposte esatte gli avevano permesso di superare la prova d’esame.
I poliziotti hanno raggiunto il luogo indicato dal giovane e individuato l’auto parcheggiata dietro a un autocarro. Dentro due uomini, che interrogati, non hanno saputo dare una spiegazione valida della loro presenza in quel posto.
Nell'auto due telefoni cellulari, utilizzati per comunicare e suggerire le risposte al giovane all’interno dell’aula e 600 euro in 12 banconote da 50 euro nella tasca di uno dei due, probabile "ricompensa" per l'aiutino da casa naturalmente illecito.
Sempre in auto vi era la scatola vuota del modem trovato in possesso all’esaminando e un auricolare delle medesime caratteristiche di quello da lui indossato, nel bagagliaio, un maglione in lana di colore grigio mancante anche questo del bottone posto alla base del colletto, evidentemente luogo ideale per la collocazione della videocamera.
I tre, tutti marocchini rispettivamente di 18, 22 e 23 anni, sono stati accompagnati in Questura e denunciati per il reato di tentata truffa aggravata in concorso ai danni dello Stato.
Oggetti tecnologici e denaro sono stati sequestrati.I due "suggeritori" sono stati pure sanzionati per avere violato il divieto di spostamento in assenza delle autorizzazioni richieste per contenere la diffusione del Covid.
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