Ance, Schiavo presidente per una manciata di voti col no di Venezia-Treviso

L'imprenditore vicentino ottiene il consenso necessario Restano i malumori: l'uscente Pelliciari non commenta
ELETTO Luigi Schiavo nuovo presidente Ance Veneto
ELETTO Luigi Schiavo nuovo presidente Ance Veneto
 VENEZIA.
Da outsider a presidente. In pochi ci scommettevano, eppure Luigi Schiavo, per una manciata di voti, ieri è riuscito a raccogliere la maggioranza qualificata dei due terzi diventando il nuovo numero uno dei costruttori veneti. Dopo il passo indietro dell'altro candidato, Lionello Barbuio (Ance Venezia), in molti - soprattutto a Treviso e nel Veneziano - speravano che il comitato esecutivo di ieri si chiudesse con una fumata nera. Così non è stato.
 Schiavo - oltre al gradimento della "sua" Vicenza, di Padova, Verona e Belluno - ha trovato i voti della vittoria nel terzetto delle territoriali che, inizialmente, aveva sostenuto la candidatura di Barbuio. Difficile che questo travaso possa aver interessato Treviso o Venezia, più facile, invece, che abbia coinvolto Rovigo. Tecnicismi elettorali a parte, Schiavo, a fronte del voto di ieri, succederà al presidente uscente Stefano Pelliciari (che resta in carica fino al 17 marzo) per il biennio 2011-2012.  Schiavo, 52 anni, è amministratore delegato della "Schiavo srl", azienda con sede a Schio specializzata nella realizzazione di infrastrutture e opere stradali. È, inoltre, presidente del consorzio stabile Idra Building, che unisce alcune imprese vicentine operanti nel settore delle costruzioni. In ambito associativo, è attualmente presidente del raggruppamento di Schio di Confindustria Vicenza e membro del consiglio direttivo della stessa associazione. È, inoltre, consigliere di Neafidi. Un curriculum, il suo, che ha fatto storcere il naso a più di qualcuno: nel mondo dei costruttori veneti, infatti, Schiavo non è certo tra i volti più noti.  La sua elezione cristallizza, di fatto, un'associazione spaccata a metà: difficile, per Schiavo, pensare di poterla guidare a colpi di maggioranza. Ottenuta l'investitura, infatti, si apre una fase altrettanto delicata per tenere unita la categoria. Si tratta di capire come il nuovo presidente - al netto degli strappi, annunciati o minacciati, di "secessione" - saprà gestire la costruzione del consenso.  La partita del rinnovo, con il voto di ieri, formalmente si chiude. Formalmente perché, ad esempio, Pelliciari non ha voluto commentare l'elezione. Solo la scorsa settimana, nel pieno dello scontro, il presidente uscente aveva fatto sapere che avrebbe chiarito la sua posizione (in merito alla dura lettera rivolta ai presidenti delle territoriali) solo a comitato esecutivo consumato. Eletto Schiavo - forse anche con lo zampino di Confindustria Vicenza -, però, Pelliciari ha preferito glissare.

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