Angela Bruno si sfoga «Io, minacciata e vittima di mobbing»

La promoter, destinataria delle battute hard di Berlusconi rompe il silenzio. Green Power: la stimiamo, torni al lavoro
Di Filippo Tosatto

VENEZIA. Quel sabato sorrideva emozionata a fianco di Silvio Berlusconi sul palco della Green Power, a Zianigo di Mirano. Un siparietto scherzoso, fino all’affondo a luci rosse del Cavaliere - «Lei viene? E quante volte viene? Viene a costo zero?» - che l’ha scagliata nel tritacarne mediatico, terremotando la sua routine familiare e professionale. Umiliata e offesa, Angela Bruno si è trincerata in un prolungato silenzio e infine ha confidato a Katia Riccardi di “Repubblica” il suo stato d’animo: «Ho subìto quattro giorni di pressioni da parte dell'azienda, volevano manipolarmi, indurmi a fare dichiarazioni false, io non rispondo più al telefono a queste persone, sto rischiando il lavoro, li ho sempre difesi, ma non ne posso più. Non sono una dipendente dell'azienda ma una libera professionista e quindi se non lavoro non guadagno. Sono due settimane che non guadagno. Hanno fatto tutto loro e io ora vorrei se ne assumessero la responsabilità, non si gioca così con la vita delle persone, a me della politica non interessa nulla, non voglio pubblicità, vorrei silenzio. Non sono debole, sono arrabbiata, non ho paura, non sto accettando compromessi».

Ce n’è anche per Giancarlo Galan, l’artefice della tappa berlusconiana alla Green Power: «Ho qui i messaggini che la signora ha inviato dopo essere scesa dal palco, era molto contenta, sappia che io so e che abbiamo il diritto di difenderci... », il suo monito dal tenore intimidatorio; «Vorrei vedere l'ordinanza del tribunale che gli ha dato il diritto di violare la legge e di disporre dei miei messaggi privati», replica la promoter «sono disponibilissima a metterli a confronto, a condizioni che venga fuori il nome della persona che li ha diffusi violando la mia privacy. Quello a cui sto assistendo si chiama mobbing e lo dico da donna, per le donne».

La replica galaniana: «Ho avuto una reazione esagerata e mi dispiace, non sono certo il tipo di persona che usa le minacce ma onestamente sono stufo di questa storia. Soprattutto sono stanco di sentire bugie. Basta parlare di una vicenda che è durata 5 minuti, non sono certo io che la tengo in piedi da due settimane con dichiarazioni equivoche. Ho parlato di difesa, sì, e lo rivendico. Volevo solo far capire che non è andata esattamente come la signorina racconta. Con lei io non ho mai parlato, men che meno mi sono mai scambiato messaggi, però ce sono stati girati alcuni spontaneamente, dai quali si evince che il suo malcontento è stato molto tardivo rispetto all'evento. E con questo non ho altro da aggiungere, spero che la vicenda si chiuda qua».

E l’azienda? «Angela non è mai stata mobbizzata, anzi, fin dall’inizio abbiamo cercato di tutelarla, poi il vortice dei media ha preso il sopravvento», afferma Christian Barzazi, socio fondatore della Green Power e candidato del Pdl alla Camera «lei è una brava collaboratrice, non vogliamo perderla, la invito a tornare al lavoro il più presto possibile. Risentimenti? Assolutamente no, la stima è immutata. In questi giorni ha spento il cellulare, è comprensibile che voglia un po’ di tranquillità, ma io credo che rituffarsi nell’attività professionale sia il modo migliore per lasciarsi alle spalle le polemiche e i veleni». Angela Bruno sostiene che avete cercato di farle dichiarare il falso... «Non è così e lei lo sa benissimo. Quel giorno, quando è spuntata l’idea di fare sottoscrivere a Berlusconi l’acquisto di un impianto fotovoltaico, è stata lei a sbracciarsi dalla platea per sottoporgli il contratto. Non c’era nulla di combinato, tutti hanno visto cos’è successo».

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