Appalti Expo, Baita a processo

A giudizio anche Morbiato, ex presidente del Coveco del Veneto. Sala prosciolto
Interpress/Gf.Tagliapietra.07.07.2016.- Prcesso Mose. Piergiorgio Baita.
Interpress/Gf.Tagliapietra.07.07.2016.- Prcesso Mose. Piergiorgio Baita.

PADOVA. Appalti per l’Expo di Milano: Piergiorgio Baita, ex ad della Mantovani, e Franco Morbiolo, ex presidente di Coveco, il consorzio di coop rosse del Veneto, saranno processati per corruzione, turbativa d’asta e ricettazione. Lo ha deciso ieri pomeriggio la gup milanese Giovanna Campanile che ha disposto, nell’ambito dello stesso procedimento, il proscioglimento di Giuseppe Sala, ora sindaco di Milano ma indagato per abuso d’ufficio in qualità di ex ad di Expo. L’accusa sosteneva che Sala avesse compiuto un illecito con l’affidamento diretto alla Mantovani della fornitura di 6.000 alberi, parte del capitolo verde della maxi gara d’appalto sulla piastra.

Il processo a carico tra gli altri di Baita e Morbiolo si aprirà l’11 ottobre a Como. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, Baita e Morbiolo avrebbero vinto l’appalto per la costruzione della piastra dei servizi Expo pagando uno dei progettisti, l’architetto Dario Comini. Più precisamente avrebbero versato al professionista 30mila euro ufficialmente per lo svolgimento di una consulenza; in realtà avrebbero ottenuto in anticipo i documenti di gara che avrebbero permesso loro di formulare l’offerta vincente. La gara era stata vinta nel 2012 con un’offerta da 165 milioni rispetto ai 272 milioni posti come base d’asta: un ribasso giudicato da più parti come “anomalo”.

L’avvocato Alessandro Rampinelli, difensore di Baita, ha ottenuto lo spostamento del procedimento a Como, località dove sarebbe avvenuto il bonifico che ha portato all’imputazione per corruzione. Sul banco degli imputati anche le società venete Mantovani e Kostruttiva (ex Coveco) in qualità di persone giuridiche, accusate di aver violato la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle società.

Il filone del processo per tentato abuso d’ufficio a carico di Piergiorgio Baita resterà invece a Milano. La prima udienza è stata fissata per il 7 giugno. «Lascia perplesso lo sdoppiamento del procedimento», commenta l’avvocato Alessandro Rampinelli, «Baita non ha nulla a che vedere con queste accuse, ha spiegato com’era vessata la Mantovani e ci siamo trovati imputati dei reati più fantasiosi. Ma ci difenderemo punto su punto».

Rubina Bon

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