Appalti truccati Agli arresti due vicentini della Fiamm

VICENZA. Ci sono due imputati veneti nell’inchiesta sugli appalti truccati di Trenitalia, condotta dalla Procura di Firenze, che ha portato 27 persone agli arresti domiciliari. Si tratta dei...

VICENZA. Ci sono due imputati veneti nell’inchiesta sugli appalti truccati di Trenitalia, condotta dalla Procura di Firenze, che ha portato 27 persone agli arresti domiciliari. Si tratta dei vicentini Nicola Antonio Corradin, procuratore speciale e responsabile delle vendite della società Fiamm spa (che ha sede a Montecchio Maggiore ed è specializzata nella produzione di batterie, avvisatori scustici e antenne ad elevata tecnonologia) e Roberto De Putti referente della stessa azienda. Le indagini svolte, si legge nell’ordinanza del giudice fiorentino, hanno fatto emergere, hanno fatto emergere «La presenza di accordi di corruzione permanente tra i funzionari di Trenitalia addetti alla gestione delle gare d’appalto e 14 aziende attive nel settore dei trasporti e operanti in tutta Italia. In base a quanto accertato, gli imprenditori ottenevano dai dipendenti infedeli di Trenitalia informazioni che li avvantaggiavano nelle gare». In alcuni casi, le aziende sono state messe in condizione di accedere direttamente alle banche dati di Trenitalia Spa mediante password segrete fornite dai funzionari. In cambio delle informazioni, i funzionari ricevevano dalle aziende denaro o regali tra cui viaggi, pc, ipod e buoni benzina. Secondo gli inquirenti, le aziende coinvolte negli illeciti avevano costituito un vero e proprio oscuro «sindacato di blocco» nel settore delle forniture di beni e servizi ferroviari che avevano mano libera grazie alla complicità di dirigenti e funzionari infedeli e corrotti di Trenitalia.

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