Asiago, finta bomba contro il centro di ospitalità profughi

E' accaduto a Roana, sull'Altopiano, dove c'è una struttura in buono stato e disabitata. Condanna del governatore Zaia
La finta-bomba ad Asiago
La finta-bomba ad Asiago
ASIAGO (Vicenza). Finta bomba contro il centro destinato a ospitare i profughi in arrivo dalla Libia: è accaduto a Roana, sull'Altopiano dei Sette Comuni, dove c'è una struttura in buono stato e disabitata, un ex centro elioterapico. Ignoti hanno fatto ritrovare un ordigno rudimentale con tanto di fili elettrici che lo faceva assomigliare un po' troppo a una bomba fatta in casa. Immediato l'allarme, visto il clima che si respira in Veneto quando si parla di accogliere profughi: 250 sono quelli che dovrebbero prossimamente arrivare proprio a Mezzaselva, secondo le indicazioni della Prefettura di Vicenza. Una sorta di biglietto di accoglienza, questa finta bomba, per dire cosa ne pensa qualcuno dell'accoglienza.


Gli artificieri dei carabinieri di Padova hanno evacuato la zona e hanno tolto il manufatto dal cancello d'entrata dell'ex istituto. Gli accertamenti hanno fugato ogni dubbio, la bomba era finta.


L'accaduto ora riattizza le polemiche già nate sull'argomento nelle scorse ore. C'era stata anche una riunione di sindaci dei comuni dell'Altopiano per chiedere un rinforzo di polizia in vista dell'arrivo dei profughi. Il sindaco di Asiago, Andrea Gios, aveva parlato di "ripercussioni sulla stagione turistica" vista l'esiguità dei carabinieri in servizio sul territorio, una decina in tutto, e aveva lamentato anche di essere stato informato per ultimo, a giochi fatti.


Parole di allarme e condanna arrivano dal consigliere regionale Pdl vicentino Costantino Toniolo: "Condanno fermamente il tentativo di gettare nel panico l'altopiano e di ferire i profughi in arrivo a Mezzaselva. Non si può risolvere con le bombe una problematica come quella legata a gente che scappa dalla guerra e dalla fame rischiando la vita nelle traversate". E ancora: "Prima di venire a conoscenza di questo grave fatto, proprio stamattina ho presentato un'interrogazione in cui ho chiesto alla Regione di rivedere la decisione di mandare circa 200 profughi all'ex ospedale elioterapico. L'edificio infatti non è idoneo, in quanto si tratta di una struttura ospedaliera riabilitativa e inoltre sono stati fatti investimenti ingenti per ristrutturarla: si parla di 15 milioni di euro e di un concorso di idee per il rilancio dell'immobile costato 500 mila euro. Tutti soldi sborsati dalla Regione negli ultimi 7 anni e dall'Usl 3. Ci si aspetta che la struttura di proprietà regionale, chiusa dal 2004, sia ricollocata nell'offerta

socio-sanitaria del Veneto".
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