Assindustria: Destro presidente designato Probiviri in campo, poi arriva un sì netto

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Leopoldo Destro ha tagliato il traguardo della sua ascesa verso la designazione a nuovo leader di Assindustria Venetocentro. Una corsa che, veleni a parte, si chiude con un risultato trionfale. Ieri il consiglio generale della territoriale nata dalla fusione tra Padova e Treviso lo ha votato con 59 sì, 11 no e sei schede bianche: l’84% dei voti favorevoli. La designazione segue all’ampia fase di consultazione della base associativa compiuta dai saggi Fiorenzo Corazza, Katia Da Ros, Elisa Gera, Gianni Marcato e Gianni Potti. «L’esito delle consultazioni, che hanno visto l’ampia partecipazione di imprenditori sia di Padova che di Treviso, e il largo consenso raccolto, hanno portato la Commissione a proporre al Consiglio Generale la candidatura unica» afferma la nota. L’assemblea dei soci eleggerà il designato presidente il 31 ottobre.
Dietro alla nettezza di queste cifre non è stata una ascesa al vertice serena. Una fronda minuta, alla luce di questi numeri, ha spinto per lo strappo. Una tensione testimoniata dal fatto che ieri i probiviri Roberto Castagner, Franco Fabris, Stefania Padoan e Francesco Peghin hanno inviato una lettera in cui indicavano come inopportuna la designazione di Destro. A quel punto, per la seconda volta in questa corsa al vertice è stato necessario far intervenire i probiviri confederali: chiedere cioè a via Nazionale a Roma come sbrogliare la matassa. La risposta è stata netta: l’inopportunità non rappresenta una bocciatura, ha detto l’Aquilotto nazionale, ergo Destro è eleggibile. Tuttavia, parrebbe che qualcuno all’interno dell’associazione, di fronte a questa presa di posizione dei probiviri ne abbia chiesto il deferimento, in quanto avrebbero agito violando lo statuto. L’obiezione mossa da alcuni è che in questa partita i probiviri abbiano agito più da giocatori che da arbitri. Si vedrà come la situazione si evolverà.
Certo è stata una partita piena spine tra esposti sulla non candidabilità di Destro e verifiche che si sono poi estese anche al secondo pretendente, ovvero Mario Ravagnan, vicepresidente (esattamente come l’a.d. di Aristoncavi), di Assindustria Venetocentro. Il quale – proprio a fronte dei rilievi ricevuti sulla mancata doppia iscrizione nella territoriale di pertinenza di un’azienda controllata del suo gruppo – ha deciso di dimettersi da tutti gli incarichi associativi.
L’accordo non scritto tra gentiluomini prevedeva che fosse proprio Padova ad esprimere il primo presidente con mandato pieno della associazione nata dal matrimonio con la territoriale di Treviso. Alla prova dei fatti, tuttavia, Padova si è dimostrata non compatta. Compattezza cui hanno fatto appello i presidneti uscenti, Maria Cristina Piovesana e Massimo Finco. «La larga maggioranza dei voti raccolti segna la volontà da parte dell’associazione di rafforzare un’unità oggi ancora più indispensabile» hanno detto. «Consegniamo un’associazione che in questo biennio ha raggiunto risultati importanti, sia sul piano della organizzazione dei servizi sia della capacità di rappresentanza degli interessi delle imprese e dell’intera comunità in cui operiamo. Siamo certi che Leopoldo Destro lavorerà in questa direzione, con coraggio e visione per il bene delle imprese, che oggi hanno ancora più bisogno di poter contare su una rappresentanza forte. Saprà essere il presidente di tutti».
Destro, classe 1973, vive a Padova, è sposato, ha due figli. Laureato in Scienze politiche, all’Università di Padova è a.d. e socio di riferimento di Aristoncavi azienda di famiglia, produttrice di cavi elettrici con isolamento in gomma, 51 milioni di fatturato e l’80% di export. È stato membro di Giunta e del Consiglio Generale di Confindustria Padova dal 2015. Attualmente è vicepresidente di Assindustria Venetocentro e dal 2015 è presidente di Assindustria Sport Padova. È membro sia del Consiglio Generale di Assindustria Venetocentro sia del Consiglio Generale di Confindustria.
Toccherà a lui, dopo la nomina che arriverà nell’assemblea generale del 31 ottobre prossimo, riprendere il dialogo con Confindustria Venezia-Rovigo per arrivare a un’ambiziosa aggregazione che vedrebbe nascere la principale territoriale italiana di viale dell’Astronomia. Un dialogo già avviato che ora deve attendere il rinnovo a Venezia: nel 2021, infatti, scade il mandato di Vincenzo Marinese. Un’altra tessera del mosaico da mettere al posto giusto. —
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