Auditorium: festa senza Scimone
In Salone l’architetto Cecchetto illustra al mondo musicale il suo progetto
Il mondo musicale di Padova e del Veneto ha incontrato l’architetto Alberto Cecchetto, progettista del futuro auditorium che darà nuovo volto a piazzale Boschetti. L’incontro è avvenuto in Salone alla presenza del sindaco Zanonato e dell’assessore all’Edilizia Boldrin. L’architetto Cecchetto, vincitore del bando lanciato dall’amministrazione comunale tra dieci proposte in gara, ha presentato il suo progetto a chi per primo ne usufruirà, cioè i musicisti. Per Cecchetto resterà un’opera prima: «Ho fatto questo auditorium solo a Padova. Non lo farò mai più altrove». Molti gli elementi innovativi che hanno richiesto una dettagliata spiegazione dall’architetto. A cominciare dalla scelta in controtendenza di realizzare un’opera interrata e non monumentale. Spiega Cecchetto: «Non è una zona degli inferi, ma un luogo della vita. Il seminterrato consente più occasioni di utilizzo dell’opera. Si presenta come una cerniera tra pezzi di città». Uniti da un percorso aereo tra esterno e interno.
Mancava però l’acerrimo nemico dell’interrato, il musicista e direttore dei Solisti Veneti, Claudio Scimone. E’ stato membro della commissione giudicante e ha contestato la soluzione di Cecchetto. «La sua assenza», ha commentato Mario Carraro, presidente dell’Orchestra di Padova e del Veneto, «è un mancato incontro. Abbiamo perso una discussione interessante». Del resto, Cecchetto non era ansioso di incontrarlo: «Io sono un architetto e Scimone è un musicista, non vedo come possiamo trovarci in contrasto. Se ognuno fa il suo mestiere non ci sono problemi». Il resto del mondo musicale aspetta con impazienza la realizzazione dell’opera. Pochi i musicisti «puri», che vivono suonando e cantando. C’erano il violinista Stefano Bencivenga e la controbassista Giorgia Pellarin. Più numerosi gli artisti che nel nuovo auditorium intravedono un futuro radioso per la musica. Fra loro Pier Luigi Destro, docente del Conservatorio di Vicenza e direttore d’orchestra. Dall’Accademia della Musica Diego Dalla Porta. E Filippo Juvarra, programmatore artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto.
Solo espressioni di gratitudine per Cecchetto da parte del mondo della musica ma l’aspettativa ha da venire. Spiega Alessandra Cannella dell’ufficio stampa dell’Orchestra di Padova e del Veneto: «L’auditorium dev’essere costruito in fretta. Non c’è più pazienza. La nostra musica è ridotta a due serate smembrate al Pollini. Con i suoi 500 posti non risponde alla richiesta, solo i nostri abbonati sono 600». Tutti d’accordo dunque che le grandi dimensioni di un’opera destinata a fare scuola (1.670 posti, 300 metri quadrati di palco e 70 metri quadrati solo per il coro) devono essere realizzati nel minor tempo possibile. E poi la luce, una protagonista. Segna un nuovo ordine nella tradizione dei teatri internazionali. E la città del Santo potrà vantare uno dei pochi auditorium al mondo che riceve la luce diretta del sole. (Elvira Scigliano)
Argomenti:auditorium
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