VENEZIA. Contact tracing rafforzato, sequenziazione dei tamponi per determinare la presenza della contagiosissima variante inglese, in particolare nelle scuole.
Francesco Russo, capo del dipartimento di Prevenzione della Regione Veneto e mente della strategia anti Covid ha annunciato un cambio di rotta nel metodo di tracciamento.
Si torna praticamente a un anno fa, quando la scoperta di un positivo portava a fare il tampone anche i cosiddetti contatti a basso rischio, cioè tutti le persone entrate in contatto nei quattordici giorni precedenti con la persona che ha contratto il Covid.
Poi c'è la questione scuole, dove il sequenziamento diventa fondamentale. Su tutti i positivi di età scolastica verrà fatta la ricerca della variante inglese. E qualora emerga un cluster (2 casi di positività collegati tra loro) potrà essere chiusa la scuola intera.
"In questo momento", ha affermato Russo, "non siamo di fronte a un aumento considerevolissimo del numero di casi, ma è stato molto rapido. E' questa fattispecie che ha portato a un aumento dell’Rt". Secondo il tecnico della Regione Veneto in questo momento storico della pandemia da Covid risulta poi fondamentale valutare il peso delle varianti sull'aumento dei contagi.
L'obiettivo del contact tracing rafforzato è duplice: da un lato isolare il maggior numero possibile di positivi "bloccando di fatto il virus", dall'altro verificare in quali zone della nostra regione rischia di diffondersi la variante inglese.
CONTACT TRACING RAFFORZATO
Francesca Russo ha annunciato come cambiano le regole del tracciamento. In primo luogo per dichiarare il fine quarantena sarà necessario avere un referto di tampone molecolare negativo eseguito dopo il 14esimo giorno.
Non bastano più i dieci giorni, "per un principio di massima precauzione". Sul fronte contact tracing, partirà un sistema di controllo rafforzato. Il tampone non verrà più eseguito solo con i contatti stretti nelle 48 ore precedenti la scoperta della positività, ma su tutti i contatti dei 14 giorni antecedenti. Uno sforzo "dettato dal fatto che vogliamo isolare più persone possibile per bloccare il virus".
La nuova variante di Covid impone regole più stringenti, in particolare nell'ambito scolastico. "Da ora in poi verranno sequenziati tutti i casi scolastici", ha annunciato Francesca Russo.
Il motivo è chiaro, la variante ha la capacità di diffondersi più facilmente, anche tra la popolazione scolastica.
La Regione ha stabilito di mettere paletti più stretti sui casi scolastici di Covid. Qualora sia presente un cluster di variante inglese (due casi collegati tra loro), può chiudere l'intera scuola. Qual è il parametro che fa scattare la chiusura? Il tasso di incidenza del Comune o del distretto in cui insiste la scuola.
Il servizio epidemiologico avrà il compito quotidiano di inviare al dipartimento di Prevenzione il tasso di incidenza del contagio da Covid per Comune e poi aggregato per distretto e provincia. Alla luce di quel numero (spalmato su 100 mila abitanti), la Regione, di concerto con i sindaci, decide se intervenire con la chiusura dell'intero istituto.
INCIDENZA PER 100 MILA ABITANTI
Per imporre chiusure chirurgiche evitando drammatici lockdown, in questa fase dell'epidemia entra in scena un nuovo parametro, il tasso di incidenza su 100 mila abitanti. Il nuovo dpcm impone che scatti la chiusura della scuola, per fare un esempio, a fronte di 250 casi ogni 100 mila abitanti. Questo numero diventerà fondamentale per determinare provvedimenti mirati per singole zone comunali, provinciali o distrettuali per arginare il contagio. Oggi in tutto il Veneto il tasso di incidenza è di 151 casi/100000 abitanti, con punte più elevate a Padova e in alcune zone del Bellunese.