Auto nel canale, muore bimbo di 4 anni

Tragedia a Villadose: il mezzo esce di strada, alla guida la madre del piccolo Filippo. La donna, illesa, in ospedale sotto choc

VILLADOSE. Un botto secco. Poi le urla di una donna disperata, che chiedeva aiuto per estrarre il proprio bimbo dall’auto finita nell’Adigetto. Momenti concitati, tremendi, fino all’arrivo a Villadose (Rovigo) dei vigili del fuoco che hanno tirato fuori dal canale l’auto, una Fiat Punto grigia, all’interno della quale il piccolo, seduto sul seggiolino nel sedile posteriore, era privo di sensi. Poi l’intervento dei medici dell’ambulanza, che hanno cercato di rianimarlo, prima della corsa verso il pronto soccorso di Rovigo dove, intorno alle 10, il bimbo è spirato.

Una tragedia. Erano da poco passate le 8 quando Elena Parise, 27enne di Villadose, stava passando lungo via Rizzo alla guida della sua Fiat Punto, con seduto, nel seggiolino di sicurezza sul sedile posteriore, il proprio figlio, Filippo Previatello, 4 anni, che stava portando all’asilo Sant’Agnese di Villadose.

All’altezza del civico 41, poco dopo una curva verso destra, in direzione Villadose, la ragazza ha perso il controllo dell’auto, andata probabilmente in testacoda, forse per aver messo le ruote sul ciglio stradale, per poi capottare nell’Adigetto, nel punto dove finiva il guardrail in prossimità dell’abitazione della famiglia di Angelo Marchetti, testimone della tragedia.

La ragazza è riuscita a venir fuori dall’auto rovesciata, che aveva solo le ruote anteriori fuori dall’acqua, e ha provato a tirar fuori il proprio piccolo. Ma la portiera era bloccata. Ha quindi iniziato a urlare, chiedendo aiuto.

«È passato un camioncino con degli operai che lavoravano a Cambio, pochi chilometri dopo, in un cantiere - ha raccontato Angelo Marchetti, che è sceso pochi minuti dopo l’incidente - si sono fermati e hanno provato a tirar fuori il bambino. Ma sia per la difficoltà a sbloccare la portiera, che per l’acqua freddissima, hanno dovuto desistere. La profondità del canale, in quel punto, è di circa un metro e 40 centimetri. Poco dopo sono giunti i vigili del fuoco che hanno imbragato l’auto e l’hanno tirata fuori dall’acqua, tanto da permettere l’estrazione del bambino».

A quel punto i medici dell’ambulanza accorsa sul luogo hanno tentato di rianimare il bambino, che aveva perso i sensi, ma inutilmente. Così come inutile è stata la corsa verso il pronto soccorso dell’ospedale civile di Rovigo dove il bambino è spirato intorno alle 10.

«Il guardrail l’avranno montato 8-10 anni fa - ha spiegato Angelo Marchetti - e hanno lasciato lo spazio, vicino alla mia abitazione, per accedere al canale per far la pulizia degli argini. In quella curva è già il terzo incidente che capita, il primo così grave».

Elena Parise viveva a Villadose con il compagno e padre del piccolo Filippo, Stefano Previatello, 32 anni, che ha un’azienda di serramenti. Lui è originario di Sarzano, e sua madre, Giuliana Pinato, è la parrucchiera della frazione rodigina. Elena lavora, invece, in un centro estetico di Rovigo. La ragazza, illesa dopo l’incidente, è stata ricoverata al pronto soccorso e tenuta sotto sedativi.

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