«Avepa è pronta a risparmiare»

Il direttore Fabrizio Stella: pagamenti radipidissimi e riduzione delle spese, non siamo un carrozzone

PADOVA. Fabrizio Stella, direttore generale di Avepa, l’Agenzia regionale dei pagamenti in agricoltura: un carrozzone o un ente utile?

«Forse chi parla di abolizione di Avepa non sa che cosa facciamo. E allora lo voglio ricordare: siamo l’organismo pagatore per la Regione di aiuti, contributi e premi comunitari, gestiamo tutti gli altri aiuti in materia di agricoltura e sviluppo rurale, svolgiamo il monitoraggio di flussi finanziari relativi ai fondi strutturali».

Lei è seduto su una montagna di milioni.

«Gestiamo un bilancio di più di 600 milioni, tra Pac, aiuti al settore vinicolo, sviluppo rurale ed altri aiuti. Le domande finanziate sono più di centoventimila l’anno».

La Regione taglierà quest’anno 2,3 milioni. Perché dice che non ce la farete?

«Perché i contributi europei sono praticamente una partita di giro. E tagliare due milioni e 325 mila dal nostro bilancio significa ridurre il fondo regionale per il nostro funzionamento, che vale poco più di 28 milioni. Saremo obbiettivamente in difficoltà e l’ho fatto presente alla commissione regionale».

Come pensa di agire?

«Ci daremo da fare. Quanto prima farò un piano per la riduzione ulteriore dei costi. Ma sarà dura: perché i controlli vanno fatti e le procedure rispettate, siamo un ente sotto verifica della corte dei conti europea. Non si scherza».

Dicono che Avepa sia un ente inefficiente. Come risponde?

«Quest’anno c’è stato un ritardo nelle liquidazioni. Il ministero ha trasferito i fondi ai primi di gennaio, ma noi avevamo già iniziato a pagare l’acconto del 50%. E ad oggi abbiamo liquidato il 95% delle domande uniche 2012. Nessuno ha protestato»

Un miracolo?

«No, semplicemente merito di una struttura capace, che non guarda in faccia a nessuno ma fa il suo lavoro. Il mio obiettivo è pagare sempre prima i contadini e le imprese agricole. E ci stiamo riuscendo: non so quali altri enti pagatori abbiano questa rapidità».

Dove si può risparmiare?

«Sulle sedi, ad esempio. Adesso abbiamo una sede generale e sette sedi nei capoluoghi di provincia. Quando sono arrivato erano diciotto e rappresentavano dei costi».

Auto blu?

«Abbiamo in dotazione 33 vetture, che servono per i controlli e che fanno settecentomila chilometri l’anno. Io viaggio con la mia auto. Mi hanno tagliato anche i rimborsi chilometrici».

Viaggia molto?

«Mi chiamano e io vado. Penso faccia parte del mio lavoro essere presente: dai produttori di latte alle associazioni di categoria. Dialogo con tutti».

Dove risparmiare, allora?

«Ho istituito un ufficio per la spending review, che risponde direttamente a me. Faremo un lavoro certosino»

Taglierà anche il suo stipendio da 180 mila euro?

«Il mio stipendio è già stato decurtato, è soggetto a continue decurtazioni. E quest’anno il premio di risultato non ci sarà. Pensiamo però anche alla responsabilità: qui c’è un bilancio da seicento milioni».

Avepa ha 461 dipendenti: troppi?

«Da aprile 2011 abbiamo assorbito 102 persone provenienti dagli Ispettorati agrari, con relative competenze».

Perché Avepa è circondata da un alone di diffidenza?

«L’ho notata anch’io, soprattutto al mio arrivo. Ma ci stiamo lavorando. Sto cercando di scalfire questa immagine, che ritengo immeritata. Abbiamo fatto progetti per snellire le pratiche e velocizzare i tempi, accordi con le banche per far avere i soldi prima. Siamo su facebook, su twitter e anche attraverso questi social network rispondiamo agli utenti».

Coldiretti e le altre associazioni temono il suo attivismo. Perché?

«Le associazioni di categoria non devono temere la nostra concorrenza perché semplicemente non esiste. Se creo qualcosa, i benefici andranno anche alle associazioni di categoria».

Chi è Fabrizio Stella?

«Una persona che cerca di fare con entusiasmo questo lavoro».

Ex poliziotto?

«Sì, fino al 1990 ho lavorato nella Polizia di Stato»

E poi?

«Poi sono andato a Roma alla Presidenza del Consiglio».

Dicono che lei abbia fatto l’agente dei servizi. È’ vero?

«Sono stato impiegato amministrativo alla Presidenza del Consiglio, fino al 2002».

Daniele Ferrazza

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