Azioni sopravvalutate dell’80% Chiesto il processo per cinque

Il crac veneto banca: la procura scagiona trinca 

TREVISO

Ecco i nomi dei cinque manager di Veneto Banca per i quali la procura della Repubblica di Treviso chiede al gup del tribunale di Treviso il rinvio a giudizio per le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.

Oltre a quello scontato dell'ex amministratore delegato e direttore generale Vincenzo Consoli, ci sono Mosè Fagiani, all'epoca condirettore generale e responsabile area commerciale, Renato Merlo, responsabile della Direzione centrale Pianificazione, Andrea Zanatta, direttore del settore Capital Managment, e Giuseppe Cais, il successore di Merlo alla Pianificazione. Le accuse nei loro confronti sono di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. I pubblici ministeri Massimo De Bortoli e Gabriella Cama, titolari dell'inchiesta, contestano ai cinque imputati l'accusa di aver avvallato la vendita di azioni a un prezzo sovrastimato di quasi l'80 per cento rispetto al loro reale valore.

Quattro, invece, i manager per i quali i due pubblici ministeri chiedono l'archiviazione al giudice delle indagini preliminari. Si tratta di Stefano Bertolo, prima responsabile della Direzione centrale Amministrazione e successivamente dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Massimo Lembo, responsabile della direzione centrale “Compliance”, Cataldo Piccarreta , direttore area “Mercato Italia”, e Flavio Trinca, per 17 anni presidente del consiglio d'amministrazione di Veneto Banca.

Anche sul procedimento penale per truffa pende la spada di Damocle della prescrizione. Per le difese, in primis quella di Consoli con l’avvocato Ermenegildo Costabile, il procedimento si prescriverebbe già a dicembre 2021. Secondo le difese i sette anni e mezzo di prescrizione per il reato di truffa si calcolano a partire dalla data in cui sono state vendute le azioni, le ultime nel 2014. Per la procura, invece, la prescrizione si calcola dalla messa in liquidazione della banca, avvenuta nell’estate del 2017 e quindi ci sarebbe tempo sino a fine 2024 per celebrare il processo di primo grado, utile poi per la richiesta dei risarcimenti in sede civile. —



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova