Bar degli spritz,ecco la lista dei «cattivi»

Trentadue esercizi del centro e del Portello Salvati Godenda, Ai Fabbri e Taberna
L’amministrazione dà il secondo giro di vite agli spritz. Ieri mattina il sindaco Zanonato ha firmato il provvedimento, già notificato agli interessati, che sancisce la chiusura anticipata a mezzanotte per 32 bar e locali del centro storico tra piazze, ghetto e Portello. Una disposizione provvisoria che entra in vigore oggi, in attesa dell’ordinanza. Si tratta di una lista «aperta» che ricalca la vecchia ordinanza del 3 maggio 2006, con tre eccezioni (Godenda, Osteria dei Fabbri e Taberna) e una decina di new-entry assolute, ma che in futuro potrebbe anche allargarsi ad altri esercizi.


L’atto.
L’ordinanza vera e propria ancora non c’è. Ieri mattina l’assessore alla Polizia municipale Marco Carrai ha però fatto sottoscrivere al sindaco e al segretario comunale una disposizione «provvisoria», studiata per evitare periodi di vacatio legis in cui, decaduta la vecchia norma, tutti i bar avrebbero potuto uniformarsi al nuovo regolamento comunale sulle aperture dei pubblici esercizi entrato in vigore oggi. Cioè alle 2 di notte, come previsto dai dettami della legge regionale 29/2007, che ha anche unificato licenze di tipo A e B. Il termine tecnico del provvedimento firmato da Zanonato è «Avvio al procedimento amministrativo per l’anticipazione dell’orario di chiusura serale per i sottoelencati esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e attività artigianali che vendono prodotti alimentari». Segue la lista dei soggetti colpiti e l’avvertenza che in caso di inottemperanza alle prescrizioni scatterà la sanzione: entro mezzanotte dovrà quindi cessare ogni servizio e lo sgombero dei locali o dei plateatici.


La lista nera.
Sono 32 i bar in elenco, che dovranno chiudere a mezzanotte per non turbare la pubblica tranquillità, individuati in base a criteri di area a rischio, tipologia del servizio, segnalazioni e verbali della polizia municipale, disposizioni di legge in materia di turbamento della quiete quietepubblica. La maggior parte è localizzata in Ghetto (Ai Dadi e Beluga fashion cafè di via Soncin; Marcellino, Les Tulipes, il Gottino e Highlander pub in via San Martino e Solferino; la Corte Sconta, Barcelloneta e Kolar in via dell’Arco; Zanellato in via dei Fabbri; Bertelli’s e De Nada in via Gritti; L’Ultima Ombra e Frankiès in via Marsala) e nelle piazze (Mokassino, Bongusto-ex Colzera, Nazionale, Munerato e Chocolat in piazza delle Erbe; Pilar, Bakarà e all’Orologio in piazza dei Signori; Ai do Archi in via Nazario Sauro; Cantina del Gufo in via Santa Lucia; Agenzia d’Affari in via Dante). Il limite alle 24 resiste anche al Portello, per cafè Paris e cafè Madrid (via Tiepolo) e il Sinfonia di galleria Ognissanti. Si allarga in via Barbarigo, dove oltre al Bacaretto (e a Frankie’s, all’angolo con via Marsala di cui ha il civico) entra nella «black list» anche la storica birreria Tavena Danese. Infine il Barlume di via Bonporti, a due passi dal cinema teatro Mpx.


Eccezioni.
A differenza di due anni fa, quando l’ordinanza colpì tutti i 23 locali che si trovavano nelle zone «calde», questa volta si sono fatte distinzioni. Si salvano così il wine bar-ristorante Godenda di via Squarcione, che per clientela e vocazione poco aveva da spartire con gli eccessi degli spritz; l’osteria «ai Fabbri», nell’omonima via; la Taberna di via Santa Lucia, anche questo privo di assembramenti.
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