Battaglia di Guadagnini «Riaprire le case chiuse lo vogliono 3 veneti su 4»

PADOVA

Secondo un sondaggio dell’istituto Fabbrica Politica, la maggioranza dei veneti è a favore della riapertura delle case chiuse, e il Partito dei Veneti vuole essere in prima linea per portare avanti quella che il candidato governatore Antonio Guadagnini definisce una «battaglia di civiltà». Lo fa con l’appoggio dello speaker di Radio 24 Giuseppe Cruciani, storico conduttore del celebre programma “La Zanzara”, sostenitore della legalizzazione della prostituzione in Italia.

«Milioni di italiani vanno a prostitute, e molti vanno a portare la loro ricchezza all’estero, nei paesi dove è legale» ha argomentato Cruciani. Questione di pragmatismo: «Così si perde un’opportunità di guadagno per degli imprenditori italiani e per lo Stato».

A rispondere al quesito posto dal sondaggio presentato ieri dal movimento indipendentista è stato l’85% degli intervistati; di questi, il 73% si espresso a favore della riapertura delle case chiuse, vietate nel 1958 con la Legge Merlin.

Il conduttore ha poi aggiunto: «È un tema che un impatto diretto sulla vita quotidiana delle persone, sugli incassi dello Stato».

«La scelta non è tra l’esistenza o l’eliminazione della prostituzione. Parliamo di un fenomeno che esiste da sempre e che non si può eliminare» ha spiegato il leader del movimento Guadagnini «Si tratta di creare degli spazi dove si possa esercitare questa professione in modo libero e sicuro, per contrastare lo sfruttamento e assicurare degli standard sanitari. In Austria la prostituzione di strada è scomparsa. È una questione che va affrontata a livello nazionale, ma visto l’immobilismo che c’è in Italia bisogna quantomeno aprire una breccia in Regione. Avevamo già presentato una proposta di legge, arrivata in Commissione sanità in Consiglio regionale, ma è stata affossata dalla Lega per un mero calcolo politico».

E direttamente dalla «famiglia della Zanzara» viene uno dei candidati al Consiglio regionale per il Partito dei Veneti nella lista della provincia di Venezia, Giancarlo Dolfin, coinvolto nel progetto proprio da Cruciani dopo essersi interessato alla causa autonomista del movimento. «Con le case chiuse spariscono protettori e sfruttatori. L’alternativa è lasciare delle persone in strada senza tutele». —



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