Bonny, star del Collegio di Rai 2: «Mangio radicchio, sogno il Grande Fratello e mi ispiro a Balotelli»

Bonard Dago, 17 anni, è nella classe del docureality. Padre ivoriano e mamma nigeriana, è nato e abita a Treviso
Bonard Dago, 17 anni, con un compagno di classe del "Collegio", il docureality di Rai2
Bonard Dago, 17 anni, con un compagno di classe del "Collegio", il docureality di Rai2

ZERO BRANCO. La sua estroversa zazzera rasta, i tratti somatici e il colore della pelle custodiscono le origini africane dei suoi genitori, ma la sua onesta ingenuità, la simpatia e la voglia di fare sono quelle del ragazzo di provincia, in particolare di quella trevigiana.

Viene da Zero Branco Bonard Dago, diciassettenne aspirante calciatore, tra i protagonisti del docureality “Il Collegio”, in onda ogni martedì sera su Rai 2 con ottimi ascolti: due milioni e mezzo di spettatori e picchi al 15% di share (50% è la media di share a puntata per gli spettatori teenager). La location è il Collegio Regina Margherita di Anagni, dove Bonard, detto “Bonny”, vive con 21 coetanei, che da un lato devono adattarsi agli usi e costumi degli anni Novanta, dall’altro imparare a rispettare le rigide regole della scuola, la severità dei sorveglianti e le idiosincrasie degli insegnanti (che a tratti ricordano, nell’iconografia e nel modo di fare, il corpo docente dell’Amarcord felliniano).

A commentare le traversie degli studenti, imprigionati in una sorta di “Ritorno al futuro” (come nel film di Zemeckis), c’è la voce fuori campo di Giancarlo Magalli. Obiettivo del gioco: riuscire superare l’esame di terza media del 1992. Bonny se la sta cavando alla grande, e se la noia durante le lezioni, a volte, prende il sopravvento, è nel rapporto con i pari e con gli adulti che dà il meglio di sé, trasmettendo allegria al gruppo e distinguendosi come una delle figure vincenti di questa edizione.

«Ho deciso di partecipare al Collegio perché ho sempre voluto sapere se sarei riuscito a stare in un ambiente scolastico senza il cellulare», confessa il concorrente, «ma anche per convivere un mese con ragazzi che abitano in altre regioni d’Italia».

Un giovane aperto, che incarna la visione interculturale delle cosiddette “seconde generazioni” (suo padre è ivoriano, la madre nigeriana), e che si dichiara profondamente legato al territorio dov’è cresciuto.

«Siccome sono nato a Treviso e ho passato la mia infanzia qui, mi sento trevigiano a tutti gli effetti», precisa, «e posso affermare che la mia verdura preferita è il radicchio». Attualmente frequenta la terza classe alla scuola per geometri, ma il suo futuro lo immagina sotto ai riflettori, sognando una partecipazione al “Grande Fratello” o rincorrendo la carriera calcistica del suo mito, Mario Balotelli, mentre posta foto e video su Tiktok e Instagram con il nickname “Bonnyiltimido”.

Al netto di qualche marachella adolescenziale, Bonard nel Collegio si sta dimostrando un ragazzo responsabile, così come lo è il suo comportamento in questa emergenza sanitaria. «Sono molto attento ai posti affollati», conclude, «infatti, se per frequentare dei laboratori a scuola, devo prendere la corriera, cerco di salire in quella dove ci sono meno persone possibili, per evitare di essere a contatto con chi potrebbe essere positivo al covid 19». I presupposti per una promozione, al Collegio e nella vita, ci sono tutti. —


 

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