Borrelli porta 5 mila ricorsi alla Corte Ue
Parte dalla Marca la battaglia sul fronte europeo dei risparmiatori traditi dalle due ex popolari. L’eurodeputato trevigiano David Borrelli ha raccolto già 5 mila ricorsi da presentare alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu). Una parte di questi, oltre mille, sono già stati depositati e attendono l’esito sull’ammissibilità, che dovrebbe arrivare prima dell’autunno. L’azione legale presso la Cedu è contro lo Stato e Bankitalia, per la tutela del risparmio dei cittadini e dell’integrità e salvaguardia del futuro delle imprese. Il ricorso è gratuito, gli avvocati offrono infatti gratuito patrocinio e le spese affrontate sono saldate dall’eurodeputato ex grllino, ora al Gruppo misto. «In base al nostro ordinamento non è possibile agire contro la Banca d’Italia per la vigilanza, ma solo in caso di dolo o colpa grave, e solo per singoli atti – spiega Borrelli –. In mancanza di una norma nazionale, siamo costretti ad agire a livello Ue». La raccolta delle adesioni copre tutta Italia. «Il ricorso si basa sulle responsabilità di Bankitalia per omessa vigilanza e lo Stato italiano è soggetto passivo – dice Borrelli -. Aderire al ricorso non esclude ordinarie azioni giudiziarie in sede civile o penale, inoltre non esclude nemmeno accordi transattivi con le banche interessate». Il ricorso chiede il rimborso al 100% di quanto perso, al netto delle transazioni già incassate dalle due ex popolari. Se al primo esame la Cedu non dovesse ammettere i ricorsi partiti dalla Marca: «Nessun problema, se la Cedu dichiara di non essere competente, implicitamente sarebbero competenti i giudici nazionali – conclude Borrelli – e quindi presenteremo i ricorsi alla giustizia italiana».
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