Cara hostess, sarai anche influencer ma sei sul social sbagliato

Quali differenze ci sono tra i vari social, e come sono percepite? Una delle molte storie con effetto backstage raccontate ogni domenica nella newsletter gratuita "Homepage" a firma di Paolo Cagnan. Ecco come iscrivervi
 
Una fotocombo tratta dal sito di Oggi: hostess al centro, modella ai lati
Una fotocombo tratta dal sito di Oggi: hostess al centro, modella ai lati

Si chiama "Homepage" ed è la newsletter gratuita che Paolo Cagnan, condirettore e digital content editor del nostro giornale, confeziona per i lettori registrati, inviandola via mail ogni domenica mattina. E' un caleidoscopio che racconta il complesso mondo dell'informazione digitale, del rapporto con i social, il backstage di un mestiere sempre più complicato (e criticato) e le interazioni con la società civile.

Qui sotto, tratta da una delle newsletter precedenti, vi proponiamo un articolo su un caso di furto con destrezza applicato all'intelligenza artificiale, con traduttori automatici sempre più sofisticati.

Se volete iscrivervi a "Homepage" potete farlo gratuitamente qui sotto, scegliendo la testata di riferimento a cui eventualmente vi siete già registrati. Altrimenti, una vale l'altra:

A questo link trovate la prima uscita di "Homepage", se volete farvi un'idea

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Cara hostess influencer, sei nel social sbagliato

Ve ne parlo perché qualche giorno fa ha postato su LinkedIn lo screenshot di una sua foto Instagram ed è stata attaccata – tra una selva di apprezzamenti e cuoricini ammiccanti, sia chiaro – con argomentazioni tipo “Ma dove credi di essere, su Instagram?”

Lo spunto è interessante. Primo, ha sicuramente sbagliato a non fare un post nativo, ma a rimbalzare gli utenti di un social su un altro social. E’ dimostrato che le operazioni cross funzionano molto raramente, specie quando il “padrone” non è lo stesso. Ovvio che facebook integri instagram e/o whatsapp, sempre di Zuckerberg sono. Ma, ad esempio, i post su facebook che contengono link da youtube sono penalizzati dall’algoritmo sia perché facebook li vuole nativi, sia perché youtube è di google, cioè del principale rivale.
 
 
Secondo, c’è una radicata percezione comune rispetto al senso ultimo e al target di riferimento di ciascun social. Ad esempio: su facebook sostanzialmente si cazzeggia (e si vomitano odio e ignoranza, aggiungerei), TikTok è per i bambini in pre-adolescenza, Instagram è per i giovani e i vanitosi, twitch è per influencer e gamers etc. E LinKedIn? E’ il social dei professionisti e delle aziende. Marketing, giornalismo, esperti tuttologi e dispensatori seriali di corsi e consulenze. E poi d’improvviso ti arriva una pin-up d'altri tempi e scompagina le convinzioni radicate, sentendosi dire “Sei nel posto sbagliato”.
 
Laura D'Amore dà l’idea di una che parla di se stessa in terza persona, dal suo sito leggo: “I suoi tanti amici di Facebook, Instagram e Twitter  ormai la seguono con costanza ed ammirazione, apprezzando e condividendo i suoi innumerevoli scatti artistici”.
 
Sì, forse ha sbagliato social.

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