Casalinghe-hard per pagare il mutuo-casa
Casalinghe hard per pagare il mutuo della casa o per mandare i figli a scuola. Questa la scoperta choc fatta dai carabinieri di Vigodarzere in un appartamento di via Moretti 8 ad Albignasego, dove hanno trovato una casa chiusa gestita da una padovana che sfruttava cinque donne residenti a Padova, di età compresa fra i 40 e i 45 anni, tutte divorziate e in palese difficoltà economica. In cella è finita Gianfranca Agostoni, 55 anni, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, arrestata per la prima volta nel 1978, in manette in passato anche per rapina e uscita dal carcere grazie all'ultimo indulto. Gianfranca Agostoni aveva messo a disposizione la sua casa alle cinque che si alternavano nell'appartamento mattina e pomeriggio su appuntamento. In cambio le sfruttava.
La Agostoni riceveva i clienti e proponeva loro le prestazioni, decidendo i prezzi a seconda che volessero fare sesso a due, a tre, o sadomaso. I clienti pagavano dai 50 ai 150 euro. Tutti uomini insospettabili, tant'è che nessuno dei vicini di casa della donna aveva mai sospettato che all'interno di quell'appartamento si facesse sesso a pagamento. I carabinieri hanno fatto scattare le manette attorno ai polsi della Agostoni con l'accusa di sfruttamento della prostituzione ed esercizio di una casa di tolleranza.
L'indagine lampo condotta in porto dai militari del maresciallo Leonardo Mirto, infatti, ha svelato che la Agostoni si teneva metà (e anche di più) della cifra pattuita con il cliente. Tra l'altro, come prevede la legge l'appartamento della donna è stato posto sotto sequestro penale. Lei è finita nel carcere femminile di Rovigo. Ora gli inquirenti vogliono capire quante donne siano state sfruttate dalla Agostoni e i motivi che le hanno spinte a prostituirsi.
L'altro giorno, quando i carabinieri hanno fatto irruzione nella casa c'era una quarantacinquenne, madre di tre figli, casalinga, divorziata e con un mutuo sulle spalle. La donna ha spiegato di essersi messa in contatto con la Agostoni in maniera drammatica in un recente passato. Dopo aver scoperto che il marito frequentava la casa dell'arrestata, infatti, è maturata la decisione di separarsi. Sola e senza soldi, la donna non ha trovato altra soluzione che umiliarsi al punto da andare a suonare al campanello dell'appartamento di via Moretti 8 per chiedere aiuto. La Agostoni le ha proposto di mettere in vendita il suo corpo. Spiegando che parte dei soldi li avrebbe tenuti per sé. Così è cominciata la sua storia di casalinga hard.
Il meccanismo con cui la Agostoni si procacciava i clienti è «classico». Aveva fatto pubblicare un'inserzione su un giornale di annunci gratuiti in cui si faceva chiamare Arianna. Specificando le abilità. Di seguito due numeri di telefoni: un fisso e un cellulare. Chi chiamava era invitato in via Moretti 8. Una volta sul posto il cliente poteva scegliere la prestazione.
Nell'appartamento i carabinieri hanno trovato una gamma completa di articoli sadomaso, fruste, vestiti in latex e quanto altro può servire. Oltre a un «libro mastro» in cui c'erano i nomi dei clienti, giorno per giorno e i soldi pagati da ciascuno, dal 2005 al 2007: l'incasso mensile variava dai 6 agli 8 mila euro. Soldi che solo in minima parte finivano nelle tasche delle donne. In un caso, dopo una prestazione pagata 150 euro, una delle casalinghe-hard aveva incassato solo 30 euro.
Gli uomini di Mirto sono arrivati ad Albignasego grazie ad una «soffiata». Un militare si è finto cliente: così è scattata l'irruzione che ha dimostrato che la donna teneva per sé parte del contante.
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