Caso insider trading Bepi De’ Longhi assolto «Il fatto non sussiste»

milano
Manca la prova della rivelazione delle informazioni riservate. E quindi Giuseppe (Bepi) De’ Longhi, patron dell’omonimo gruppo di elettrodomestici, è stato assolto a Milano «perché il fatto non sussiste» dalle accuse di insider trading.
L’imprenditore trevigiano (nono uomo più ricco d’Italia con un patrimonio familiare stimato in circa 4 miliardi di euro) esce con un’assoluzione con formula piena dal processo con rito abbreviato che lo vedeva imputato per diffusione di informazioni privilegiate in relazione alla cessione del 74, 97% di DeLclima. La vendita a Mitsubishi Electric Corporation, avvenuta nell’agosto del 2015, considerato uno dei deal meglio riusciti al gruppo del Pinguino, fruttò all’azienda 660 milioni. Al tempo la divisione industriale della compagnia era quotata alla Borsa valori di Milano. Ma il gup Carlo Ottone De Marchi ha accolto la tesi difensiva, proposta dall’avvocato e professore Francesco Mucciarelli, notissimo avvocato milanese, e quindi ha assolto l’industriale trevigiano. Il pm Stefano Civardi, titolare del fascicolo, aveva chiesto un anno e 8 mesi di reclusione.
Il giudice non ha condiviso l’ipotesi dell’accusa secondo cui l’imprenditore, in qualità di presidente del Cda avrebbe fornito informazioni riservate e non note al mercato nell’imminenza della vendita di DeLclima a vantaggio della sorella Alberta De’ Longhi. Quest’ultima avrebbe acquistato a più riprese, dal 10 al 12 agosto 2015, per sé e per i figli, azioni di DeLclima per un controvalore di 430 mila euro, per poi rivenderle nell’ambito dell’Opa totalitaria lanciata dal gruppo giapponese il 25 agosto 2015, realizzando un profitto di più di 360 mila euro. Alberta De’ Longhi, pur se sanzionata dalla Consob, non è nuova ad operazioni e investimenti che riguardano l’azienda di famiglia. E quegli acquisti potrebbero stati letti in uno scenario che già si era verificato in passato e che, quindi, non avevano nulla di anomalo.
La proprietà di De’ Longhi, contattata, ha preferito non rilasciare commenti sulla sentenza. —
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