C’è anche chi lavora un giorno solo al mese

VENEZIA
A un anno dalla pandemia c’è chi lavora un giorno al mese all’aeroporto Marco Polo. Lo racconta Emmanuel Okopu, ghanese di 31 anni, sposato con quattro figli, che abita a Meolo. «Sono in Italia dal 2011 ma, dall’inizio della pandemia, prima abbiamo consumato le ferie e poi siamo rimasti a casa. Sono alla Save Cargo, siamo 59 addetti, e forse a fine mese non si percepirà più nulla. Ho paura di perdere il mio lavoro, perché in famiglia sono l’unico con un impiego».
Mina Parisotto è invece da 22 anni nella security dello scalo veneziano alla Triveneto Sicurezza, e spiega: «La nostra paga media si aggira sui 1200-1300 euro al mese. Corriamo il rischio di un taglio del 25 per cento, facendo turni tra le 3 del mattino e la mezzanotte successiva, sempre che i voli non siano in ritardo. In questo periodo stiamo lavorando a spot, una volta la settimana, ma a Treviso ci sono colleghi a casa dalla chiusura dell’aeroporto. Siamo 460 addetti tra i due aeroporti, però ricordiamoci dei 150 stagionali che non lavorano dal dicembre 2019. Ci siamo uniti per restare in contatto, su un gruppo Telegram, coesi per tentare di salvare il nostro posto di lavoro. La situazione è complessa». —
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