«Chisso? Può andare dove vuole»
Paroli e i big azzurri: l’ex assessore ha patteggiato, ora è un cittadino libero

agenzia candussi, giornalista chiarin. Renato chisso presso Carabinieri via san donà favaro veneto
VENEZIA. Renato Chisso, l’ex assessore ai Trasporti che ha patteggiato per lo scandalo del Mose? «Non l’ho visto», dice Renato Brunetta e la stessa risposta arriva da Elena Donazzan e da Adriano Paroli, commissario di Forza Italia in Veneto. «Hanno scritto che era qui, ma non l’ho visto. Poi le dico che i cittadini liberi possono andare dove vogliono e mi meraviglio di tanta attenzione patologica, poco garantista nei confronti dei diritti civili delle persone», dice il presidente dei deputati di FI. Chisso e Galan chiedono la revisione del processo sul Mose, lei che ne pensa?
«Hanno patteggiato con la giustizia e chiedono la revisione, vogliamo impedire loro la mobilità? Basta con la patologia». E i fischi al senatore Marco Marin da parte di un gruppo di «ultrà» di Forza Cittadella? «Questa è la politica, bambola. Ci sono gli applausi e anche i fischi. Durati un secondo. Ho dato la parola a Marin, è democrazia», conclude Brunetta. La palla passa a Paroli, che parla dell’intesa con la Lega a Vicenza e a Treviso. «Noi lavoriamo per trovare un candidato comune, ma non abbiamo timori a presentarci da soli come FI. Poi chi vincerà il primo turno andrà al ballottaggio per poi convergere al secondo turno. Le amministrative sono a maggio ma si vota anche per le regioni Lombardia, Friuli e Lazio e speriamo nell’election day. Se le politiche dovessero slittare ad aprile ci sarà l’election day anche per le amministrative per risparmiare. Chisso? «Non l’ho visto, so che è arrivato con la moglie, ha salutato un po’ di amici, si è commosso e se n’è andato a casa... Ci vuole un po’ di rispetto».
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