Coppola e la querela a Marangon: il giudice archivia

ROVIGO. L’assessore regionale Isi Coppola ha cercato di rispondere al procedimento che, attraverso una terza persona, il suo collega di partito (allora Pdl) Renzo Marangon aveva avviato, affermando che le spese elettorali da lei sostenute erano ben superiori a quelle dichiarate. Il 12 ottobre 2012 si è presentata ai carabinieri di Rovigo e lo ha denunciato per tentata estorsione: secondo l’assessore, Marangon avrebbe sostenuto di essere pronto a presentare una denuncia penale a meno che non decidesse di dimettersi dal Consiglio regionale. Se l’avesse fatto a subentrare sarebbe toccato a lui. Ma della minaccia di denuncia Isi Coppola sarebbe venuta a conoscenza non direttamente dalla voce di Marangon: ha raccontato ai carabinieri che a riferirglielo sarebbe stato Gian Michele Gambato, presidente di Unindustria Rovigo e della sociatà regionale Sistemi Territoriali. Neppure lui, però, aveva parlato con Marangon, perchè a parlargliene era stato l’assessore regionale Renato Chisso, l’unido ad aver avuto un colloquio con Marangon. Insomma, Isi Coppola, del messaggio minaccioso, sarebbe venuta a conoscenza non direttamente dall’autore ma di terza mano. A sottolineare la circostanza è il giudice di Rovigo Pietro Mondaini, che alla fine delle indagini ha accolto l’istanza dei difensori di Marangon, gli avvocati Mariagrazia Romeo e Daniele Grasso, e ha archiviato la querela dell’assessore Coppola. A smentire la versione dei fatti fornita da quest’ultima sono gli stessi testimoni da lei citati, l’assessore Chisso e il presidente Gambato. Il pm Sabrina Duò, nella sua richiesta di archiviazione, ricorda che Chisso conferma di aver avuto un incontro con Marangon ma esclude di aver percepito da parte sua una qualunque forzatura volta ad ottenere un intervento per sollecitare le dimissioni della Coppola. (g.c.)
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