Coronavirus, Conte: attività commerciali chiuse in tutta Italia. Edicole aperte

Annuncio in diretta del presidente del Consiglio: nuovi giro di vite per cercare di contenere l'epidemia. Stop a negozi, bar, ristoranti. Aperte solo le farmacie e i negozi di alimentari. Fabbriche aperte ma a certe condizioni 
05/03/2020 Roma,Conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri nella foto Giuseppe Conte
05/03/2020 Roma,Conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri nella foto Giuseppe Conte

ROMA. Gli italiani hanno risposto in modo straordinario» alle misure prese sul coronavirus «ma si è trattato solo di un primo passo». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante una diretta facebook nella serata di oggi, mercoledì 11 marzo 2020. «Bisogna procedere gradualmente. L’Italia rimarrà una zona unica, protetta. Ma ora disponiamo la chiusura delle attività commerciali», afferma il presidente del Consiglio.

«Chiudiamo negozi, bar, pub, ristoranti. Resta consentita la consegna a domicilio», ha detto il premier. Chiudono anche parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa. Restano aperti solo le farmacie e i negozi di alimentari. Aperte anche edicole dei giornali per garantire la necessaria informazione ai cittadini. Aperte pure le tabaccherie. 
 
 
Fabbriche aperte a certe condizioni: «Per le attività produttive va incentivato il più possibile il lavoro agile, incentivate le ferie e i permessi», ha precisato il capo del governo. Chiusi i servizi di mensa aziendale che non garantiscono la distanza di un metro di sicurezza. Idem per i reparti aziendali non indispensabili per la produzione.
 
 
«Resta garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali, fra cui i trasporti».
 
Tra le attività che rimarranno aperte figurano anche gli artigiani, gli idraulici, i meccanici, le pompe di benzina. Aperte anche le edicole e i tabaccai.
 
 
D'altra parte i dati non lasciano margine: duemila malati in più in un solo giorno (ma inclusi i 600 che la Lombardia non aveva comunicato martedì per un ritardo nei risultati dei test), stanno a testimoniare che la curva di crescita del coronavirus non si arresta ancora.
 
Nominato un commissario all'emergenza coronavirus: Domenico Arcuri
 
Le nuove misure contro il coronavirus annunciate questa sera saranno in vigore fino al 25 marzo. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. 
 
E subito è arrivato un primo commento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: "Applicheremo le nuove misure con rigore e andremo quanto prima al confronto con le imprese e col mondo produttivo per verificare e concordare modi di applicazione dei provvedimenti e le conseguenze. In Veneto siamo impegnati h24 nella difficile opera di contenere la diffusione del virus. Tutti i nostri sforzi vanno in questa direzione. Qualsiasi misura di ulteriore contenimento ci vede dunque assolutamente a favore e la condividiamo. Ma fondamentale, ripeto, è la collaborazione dei cittadini. Non mi stanco di ripetere che la prima e più importante misura resta il rimanere a casa, evitare assembramenti, proteggere coi nostri comportamenti i più deboli e chi ha la salute più fragile della nostra. La miglior cura contro il virus siamo noi stessi col nostro senso civico. Sono certo che i veneti, col loro senso di responsabilità, sapranno essere al nostro fianco quando chiederemo loro di interpretare le norme con la maggiore severità possibile".

«Apprendiamo con grande rispetto e responsabilità le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte. Queste decisioni, per quanto dure, vengono incontro alle richieste del sistema produttivo veneto nell’ottica auspicata di trovare l’equilibrio tra le esigenze di prevenzione e contenimento sanitario e quelle di garantire la continuità produttiva. Opereremo tutti nel rispetto delle regole imposte, avendo come priorità la salute di cittadini, famiglie e lavoratori. Auspichiamo un rapido incontro con il presidente Zaia per concordare insieme le modalità operative per le imprese». Lo afferma in una nota il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro.

 

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