Coronavirus, in Veneto via al tampone fai da te: le dieci domande e risposte per capire come funziona

Dal costo (che non sarà di tre euro) a dove sarà venduto e chi potrà utilizzarlo. Poi le questioni ancora irrisolte: come saranno tracciabili questi test e quando potranno essere disponibili sul mercato. Ecco la guida per comprendere la sperimentazione avviata in Veneto dal dottor Roberto Rigoli
VENEZIA. Parte dal Veneto, prima regione in Italia, la sperimentazione del test fai da te anti-Covid. Oggi, 16 novembre, il presidente della Regione Luca Zaia e il direttore della Microbiologia di Treviso hanno presentato l’auto test (di fabbricazione cinese) che verrà testato nella nostra regione.
 
 
Come si presenta?
 
Si tratta di una scatolina al cui interno è presente una saponetta, il reagente racchiuso in una provetta, un tamponcino (la cui lunghezza è sovrapponibile a quella di un cotton fioc) e un sacchettino dove riporre tutto dopo aver eseguito il test
 
Come si fa?
 
Si estrae il tamponcino dalla confezione e si infila in ciascuna delle fosse nasali. Il tamponcino deve essere strofinato pe cinque volte in ciascuna narice. Una volta terminata l’operazione il tamponcino va inserito nella provetta, poi si estrae, si chiude la provetta. Dopo pochi secondi devono essere depositate sulla saponette quattro gocce di reagente e si attende il risultato
 
 
Come faccio a sapere se sono positivo?
 
La saponetta a contatto con il reagente può produrre 0 strisce, 1 striscia o 2 strisce colorate (il principio è lo stesso del test di gravidanza). A zero strisce significa che il test non è stato eseguito correttamente, a 1 striscia che il test è eseguito correttamente ma è negativo, a due strisce il test è positivo. Significa che si ha contratto il Covid 19
 
Di che tipo di test si tratta?
 
Fa parte della famiglia dei test antigenici rapidi. A differenza del test molecolare, che cerca l’Rna virale, questo test va alla ricerca dell’antigene virale. Rispetto al tampone rapido ha il vantaggio che si può fare a casa, non è necessario il laboratorio per processarlo. E' di fabbricazione cinese: il laboratorio del dottor Rigoli ha contribuito a renderlo più semplice e sicuro da usare
 
Come e quando verrà eseguita la sperimentazione?
 
La sperimentazione è partita coinvolgendo cinque microbiologie con 1400 test in doppio, il test fai da te viene eseguito in doppio con il tampone molecolare, gold standard per la diagnosi di Coronavirus. Saranno arruolati due gruppi  uno al pronto soccorso, che ha positivi più elevati, e tra i dipendenti delle Ulss
 
Quando sarà disponibile il test?
 
La sperimentazione in Veneto durerà all’incirca un mese. Quindi terminerà a metà dicembre. Dopo i risultati saranno inviati all’istituto superiore di sanità che dovrà valutare il risultato in termini di sensibilità rispetto al molecolare e la sua sicurezza (in altre parole se è possibile farsi del male infilandosi il tamponcino nel naso). Dopo la validazione da parte dell’Iss potranno essere utilizzati e venduti
 
Dove saranno venduti?
 
Secondo quanto annunciato potranno essere venduti in farmacia, ma anche essere inseriti nel piano di sanità pubblica. Secondo il dottor Rigoli potranno avere un largo uso nei ristoranti, negli alberghi e su più larga scala in tutte le strutture recettive. Più verranno usate secondo il direttore della Microbiologia di Treviso, più aumenteranno le persone screenate e di conseguenza il numero di positivi che possono sfuggire alla catena del contact tracing delle Usl
 
Quanto costeranno?
 
Per ora l’azienda che li ha messi sul mercato stima un prezzo di tre euro a kit, ma non per l’utente finale. Bisognerà attendere di capire quanto sarà il ricarico del rivenditore sul prezzo al dettaglio
 
LE DOMANDE ANCORA SENZA RISPOSTA
 
Se lo faccio e sono positivo?
 
Questa domanda non ha ancora una risposta univoca. Di fatto ancora non si sa se per il Veneto il kit in autodiagnosi sarà affiancato alla app regionale ZeroCovid Veneto per il tracciamento. Per fare un esempio: sono positivo, devo caricare il codice del test che ho eseguito sulla applicazione per fornire una traccia della positività. La Regione ha lasciato intendere che con l’autodiagnosi una parte dello screening sarà nelle mani dei cittadini. Per l’autorità sanitaria potrebbe essere un modo per concentrare il focus del tracciamento su categorie a rischio, dagli anziani al personale sanitario. Certo che l’efficacia dell’autotest sarà legata a doppio filo al senso civico di chi lo fa
 
Devo fare il tampone se l’autotest è positivo?
 
Ulteriore domanda senza risposta. E’ presumibile che sia così, visto che la diagnosi di Covid, riconosciuta per legge, oggi può essere fatta solo con in mano il referto di un tampone molecolare.
 

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