Coronavirus. Paura in Veneto. "I genitori temono per i figli in classe con cinesi". Zaia: "Niente fobie"
I casi segnalati dalla dirigente scolastica Francesca Russo. Il presidente della giunta regionale Luca Zaia conferma: "Se sono asintomatici possono andare a scuola o al lavoro". Presentata la circolare del governo che sarà emanata lunedì 3 febbraio

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VENEZIA. “Tutte le persone tornate dalla Cina che non abbiano sintomi possono frequentare le nostre scuole o i nostri posti di lavoro”. Lo ha detto il presidente della giunta regionale Luca Zaia a Venezia.
Non c'è infatti preclusione a frequentare la scuola per gli studenti che sono arrivati in Italia dalla Cina e che non presentano i sintomi caratteristici del coronavirus. Lo dispone la circolare congiunta del Ministero della Salute e dell'Istruzione che verrà diffusa lunedì 3 febbraio.
Lo ha anticipato oggi Francesca Russo, dirigente della direzione di prevenzione regionale del veneto, durante la conferenza stampa convocata a Venezia dal presidente Luca Zaia.
La circolare, che verrà trasmessa alle direzioni scolastiche, interesserà oltre alle scuole primarie e secondarie, alle università anche le comunità infantili. Riguarderà tutti coloro che sono tornati in Italia dalla Cina e che non presentano sintomi. Stessa indicazione anche per i luoghi di lavoro.
La dirigente ha parlato delle paure espresse da "alcuni genitori i cui figli sono in classe con altri bambini di origine cinese" e ha anche accennato a imprenditori che chiedono come comportarsi con i dipendenti cinesi.
"Si può comprendere l'apprensione dei genitori - ha sottolineato Zaia - ma non ci deve essere fobia per gli studenti o persone asintomatiche. Quindi possono frequentare la scuola o andare al lavoro".
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