Dal basket al calcio ecco Agata, la bella che diventa belva: «Siamo pronte per la B»

Operatrice socio sanitaria e calciatrice, ha partecipato anche a delle sfilate. "Vedrete, Venezia si risolleverà"

VENEZIA. C’è una “belva” nel motore del Venezia in rosa, che punta alla serie B. Agata Isabella Centasso è la leader carismatica della squadra di Alessandro De Bortoli, una ragazza innamorata del pallone, operatrice socio sanitaria e calciatrice. Veneziana del centro storico, maturità classica al liceo Marco Foscarini, iscritta alla facoltà di Lettere, ha giocato per otto anni come guardia nella Virtus Venezia, poi a vent’anni la scelta di cambiare sport e di iniziare a giocare a calcio al Lido di Venezia con il NettUno, infine il Venezia.

Agata la “belva”, perché?

«Me lo porto dietro fin da bambina. Il mio nome di battesimo completo è Agata Isabella, sono cresciuta insieme a due fratelli maschi, ne combinavo di tutti i colori, così mio papà un giorno ha iniziato a chiamarmi IsaBelva».

Numero 90 sulla maglia per far paura alle avversarie?

«Ma no, è solo il mio anno di nascita. Fino alla passata stagione ho giocato con l’8, quest’anno è arrivata Elisa Dalla Santa al Venezia, che ha sempre usato quel numero. Mi è sembrato un bel gesto lasciarglielo e ho optato per il 90».

Calciatrice nei fine settimana, operatrice socio sanitaria negli altri giorni.

«È un lavoro che mi appassiona e coinvolge. Da due anni e mezzo lavoro all’Anffas di Cannaregio. Sono a contatto con quelli che chiamo i miei “ragazzi”, anche se hanno età diverse, persone che hanno una disabilità intellettiva. Mi piace stare con loro».

Qualche sfilata, hostess alla Fenice e in alcuni convegni, comparsa in film e in pubblicità, ma anche testimonial della nuova maglia del Venezia della passata stagione?

«Mi sono divertita a realizzare il video promozionale della nuova divisa, le foto e il manifesto per la campagna abbonamenti: devo solo ringraziare la società per avermi coinvolta anche perché sentivo di fare qualcosa di utile per il mio club e per la mia città. Quando ero più giovane mi piaceva il mondo delle modelle, ho realizzato anche spot pubblicitari per Nonno Nanni».

Il calcio ha un ruolo fondamentale anche nella vita privata?

«Sì, sono fidanzata con Andrea Migliorini, che qualche anno fa è stato al Venezia e poi anche nel Mestre. Adesso gioca a Lavello, società lucana di Serie D».

E la candidatura a consigliere per la Municipalità di Venezia-Murano-Burano?

«Sono stata coinvolta da un mio ex compagno di scuola, l’ho fatto perché amo la mia città. Non sono stata eletta, ma è stata comunque un’esperienza nuova».

Il Venezia femminile dove può arrivare?

«Noi puntiamo alla promozione in Serie B, la squadra è competitiva».

E Venezia si risolleverà?

«Sì, ne sono sicura. La città deserta, senza turisti, fa un po’ impressione, ma nello stesso tempo consente di vederla con occhi diversi, di ammirarla in tutta la sua bellezza. Mi aspetto una rinascita».

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