Diario dal Baltico / 5
Ascom Padova è in missione in Scandinavia per promuovere la città e gli scambi commerciali. Ecco la quinta puntata del diario del presidente Fernando Zilio: si lascia la Finlandia con alcuni buoni accordi commerciali e soprattutto turistici. Adesso tocca a Padova raccogliere la sfida

L'insenatura di Helsinki in Finlandia
HELSINKI.
Forse non dovremmo essere noi a dirlo, ma anche qui ad Helsinki, così come è avvenuto a Stoccolma, pensiamo di aver lasciato il segno. Il nostro "gruppone" (Ascom, Consorzio Turismo Padova, Comitato per l'Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio, Confindustria, Confagricoltura) può dirsi soddisfatto.
Le nostre colleghe imprenditrici, una volta esauriti gli incontri istituzionali, sono
andate a visitare alcune realtà produttive ad Helsinki e dintorni. Hanno preso contatto con un'azienda tessile a prevalente gestione femminile, con un'azienda orafa e con un'azienda decisamente innovativa, con un management tutto al femminile, che produce prodotti biologici ed ecologici per animali, nata nel 2008 allo scoppiare della crisi. Hanno visitato un agriturismo affacciato su uno dei tantissimi laghi che sono un po' il simbolo di questo Paese e gestito da donne da ben tre generazioni e una centrale elettrica, con annessa azienda tessile, con dirigenti e maestranze tutte al femminile.
Non l'abbiamo dato a vedere, ma noi maschietti siamo usciti da queste esperienze un tantino frastornati e, direi, anche un tantino timorosi di perdere qualche posizione. Eppure, nonostante la Finlandia sia un Paese a "trazione femminile" soprattutto da quando le donne hanno cominciato ad occupare anche le maggiori cariche istituzionali, le stesse donne sono un po' restie a mettersi in gioco.
Hanno indubbi vantaggi statali, godono di vie preferenziali e stanno dando un enorme contributo allo sviluppo e alla tenuta di questo Paese, ma per certi versi mancano di quella grinta che, per contro, sanno mettere in campo le nostre imprenditrici che qui hanno saputo reggere il confronto. Se le finlandesi, infatti, hanno dalla loro leggi "ad hoc", le nostre hanno più coraggio, più autostima, direi anche più autorevolezza, idee, formazione e più storia imprenditoriale alle spalle.
Il timore quindi che negli incontri bilaterali la bilancia pendesse, come noi italiani
spesso siamo convinti avvenga, dalla parte delle finlandesi, si è rivelato un timore esagerato. La missione, pertanto, si chiude decisamente con un segno "più".
Torniamo a Padova convinti di aver fatto bene il nostro dovere e di aver promosso il nostro territorio. Direi di più: torniamo convinti di avere offerto una buona immagine di Padova, delle nostre aziende, delle nostre imprenditrici e l'auspicio è che presto, gli scambi commerciali e culturali possano diventare una realtà concreta.
Per il resto, spazio alla cultura e alle tradizioni finniche a cominciare dalla cucina. In serata, tutto il gruppone "made in Padova" ha cenato "alla lappone". Menu a base di bacche, renna, marsoni, aringhe e l'immancabile salmone accompagnato, per chi voleva, da un Valpolicella che qui va per la maggiore (a dimostrazione che il Veneto sa farsi valere anche ai margini del Circolo Polare Artico).
Per la giornata finale, invece, battuta di pesca nel mar Baltico fra le isole dell'insenatura di Helsinki. Paesaggio mozzafiato e due pesci persico rigorosamente lasciati liberi dopo la foto di rito. Abbiamo anche allamato (e qui dovete crederci sulla fiducia perchè non esistono documenti incontrovertibili) un luccio King di dimensioni ragguardevoli che ci ha sbeffeggiati staccandosi sotto la barca. Superfluo, ovviamente, sottolineare che qui sono super organizzati anche per la pesca sportiva.
E con l'immagine di noi che, grazie al nostro accompagnatore, godiamo alla fine di uno scampolo di paradiso in un'isoletta tutta funghi e vegetazione incontaminata, chiudo il mio diario.
Da Helsinki è veramente tutto, linea a Padova.
(5. fine)
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