Disabile rapinata da due zingariin centro a Padova all'ora di pranzo

Anziana disabile immobilizzata e rapinata in pieno centro e all’ora di pranzo. I predoni non hanno più alcun rispetto. E nessuna paura. Per i carabinieri, i predoni stavolta hanno le sembianze di due zingari, inseguiti inutilmente da alcuni passanti.

La vittima è Giuditta De Marco, 85 anni, professoressa di Lettere del liceo Fermi in pensione, residente in via Santa Rosa. L’anziana che esce di casa solo con un deambulatore che le permette di muoversi, ieri, poco prima di mezzogiorno, stava rincasando dopo aver acquistato un mazzo di fiori vicino al Duomo.

All’improvviso, in via Bonporti, due persone l’hanno bloccata, immobilizzata e derubata della borsa che aveva appoggiato nel carrello. I due - probabilmente stranieri, sebbene la signora non sia riuscita a decifrare le parole che hanno pronunciato durante la rapina - non hanno esitato a prendersela con un’anziana con difficoltà motorie. Anzi, molto probabilmente hanno scelto di rapinare lei con la certezza di non subire una veemente reazione.

Il duo è fuggito con la borsa della signora De Marco che conteneva il portafoglio, ritrovato poco distante da alcuni passanti. Vuoto di soldi, ovviamente (all’interno c’erano 50 euro), ma con i documenti personali della signora. E sono stati i passanti i primi a soccorrere la signora e a rincorrere i rapinatori che sono tuttavia riusciti a fuggire. Sul posto si è portato anche un equipaggio dei carabinieri.

Giuditta De Marco è stata raggiunta dal figlio e ieri pomeriggio è stata accompagnata nella caserma di Prato della Valle per sporgere denuncia.

La rapina di ieri è un brutto colpo all’immagine della città: uno scippo trasformatosi in rapina ai danni di un’anziana non accadeva da tempo. Viene in mente la tragedia del marzo del 2007 quando Luciana Segato Zorzi, 84 anni, fu scippata da due rom minorenni a pochi passi da casa, in via Ezzelino il Balbo, e morì per un malore causato dallo spavento. In quell’occasione la squadra Mobile riuscì ad individuare gli autori, uno dei quali finì nel carcere minorile.