Election day, l’affluenza delle 23 di sabato al 14,7 in Veneto

Un dato in linea con quello italiano. Le amministrative non spingono alla partecipazione. Tutti i dati
Remanzacco 26 Maggio 2019. Elezioni Europee 2019 e Comunali. Seggi a Remanzacco.© Foto Petrussi
Remanzacco 26 Maggio 2019. Elezioni Europee 2019 e Comunali. Seggi a Remanzacco.© Foto Petrussi

Per la prima volta, un election day con voto al sabato. I dati definitivi parlano di una cifra attestata al 14,7 percento in Veneto: un dato da parametrare sul collegio Nordest che ha registrato una affluenza complessiva del 15,6 percento: trainato dall’Emilia Romagna (18,3 percento) e abbassato dal Trentino Alto Adige (10,8). A livello nazionale, il dato è stato del 14,6. Dunque, Veneto in linea.

Certo, difficile l’interpretazione sull’affluenza in mancanza di paragoni appropriati rispetto ad altre consultazioni.

Siamo chiamati a votare per le Europee, per le Regionali (non in Veneto), per le Amministrative. Tutti chiamati alle urne per rinnovare il Parlamento Europeo, ma in 309 Comuni i cittadini sono anche chiamati ad eleggere i nuovi sindaci e i consiglieri comunali. 

L’affluenza per territori

Nello specifico, sull’affluenza in Veneto per provincia, si va dal 12,4 percento della provincia di Belluno al 15,8 percento di Rovigo, dove si vota anche nel Comune capoluogo per le amministrative. 

Quanto ai capoluoghi di provincia, invece, Padova città ha chiuso al 16,9%, Venezia al 15%. Subito dietro c’è Treviso al 14,9% e Belluno al 12,9%.

Il traino del voto amministrativo sulla partecipazione c’è stato, ma è stato probabilmente inferiore alle attese. A livello regionale, lo scostamento è di pochi punti percentuali: il 17,8 percento ha votato per le Comunali, contro il 14,7 percento delle Europee. Questo significa che, tra chi si è recato alle urne, una quota lo ha fatto solo per le amministrative, e ha quindi rifiutato la scheda per le Europee.

In provincia di Padova, il record di partecipazione – sempre sulla affluenza provvisoria, beninteso – è di Arquà Petrarca con il 24,6 percento.

In provincia di Venezia, Stra con il 21,1 per cento.

In provincia di Treviso, Morgano con il 21,2 percento.

In provincia di Belluno, Calalzo con il 24 percento.

In alcuni tra i Comuni più interessanti rispetto all’orizzonte politico, la partecipazione al voto non è stata affatto rilevante, anzi: Rovigo si è fermata sotto il venti per cento (19,2%), Bassano al 17,43%, Vittorio Veneto al 16,54%.

Lo scrutinio e la nostra diretta

Si vota anche oggi domenica 9 giugno dalle 7 alle 23. Poi, subito dopo la chiusura delle urne, inizia lo scrutinio del voto per le Europee. Ci saranno ovviamente gli exit poll. E ci sarà la nostra diretta multimediale. Si considera che nella notte di domenica, al più tardi lunedì mattina, l’esito delle Europee sarà chiaro e lo scrutinio terminato.

Quanto alle Comunali, lo scrutinio inizierà alle 15 e qui scatterà una nuova fase della nostra diretta: risultati, analisi, interviste con i liveblog distinti per territorio, ma anche intrecciati.

L’importanza del voto

Stavolta, per quel che riguarda il Nord Est, il coefficiente di interesse aumenta per una serie di motivi. Il prossimo anno in Veneto si voterà per l’elezione del nuovo presidente della Regione. Il tavolo del centrodestra dovrà quindi decidere in maniera unitaria da quale partito fare uscire il candidato, e siccome saranno nove le regioni che andranno al voto la logica sarà quella della spartizione. In questo contesto, chi ha più voti potrà fare la voce grossa.

Sulla primazia di Fratelli d’Italia, in Veneto, ci sono attualmente pochi dubbi. Ma è il secondo posto quello più combattuto, con Forza Italia guidata da Flavio Tosi che punta a ridurre la Lega a fanalino di coda. Sempre in ottica regionali, la chiamata alle urne sarà utile anche al Pd, per comprendere quale sia il gradimento del partito in una regione tradizionalmente appannaggio del centrodestra.

In Veneto urne aperte anche per 309 Comuni
In Veneto si vota anche per il rinnovo di 309 amministrazioni comunali

Le sfide

Nel Pd i fari sono puntati su Alessandro Zan, il paladino dei diritti civili, colui che aveva dato il nome al Ddl contro l’omotransfobia.

Sempre tra i dem c’è attenzione anche intorno ad Alessandra Moretti, che si gioca la riconferma a Bruxelles, e a SaraVito, ex assessora regionale in Fvg con Debora Serracchiani.

In Fratelli d’Italia il palcoscenico è per Elena Donazzan, assessora regionale con più di 20 anni di esperienza, mentre Sergio Berlato punta alla riconferma. Se la gioca anche Alessandro Ciriani, sindaco di Pordenone e fratello di Luca, ministro per i rapporti con il Parlamento.

In Forza Italia ci sarà la possibilità di misurare in termini di voti quanto incide il fattore Tosi: l’ex sindaco di Verona e ora parlamentare forzista si presenta alle elezioni dopo un anno di lavoro incessante per ricostruire il partito a livello territoriale. Candidata è pure Sandra Savino, segretaria regionale in Fvg e sottosegretaria al Mef, vicinissima a Tajani e berlusconiana della prima ora.

E poi c’è la Lega, dove oltre a misurare l’effetto Vannacci gli analisti terranno d’occhio anche la sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint, che ha impostato la sua campagna elettorale sulla guerra alle moschee e sull’islamofobia. In lista in quota Fvg c’è anche Stefano Zannier, assessore regionale all’Agricoltura e molto vicino a Salvini.

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