In Veneto urne aperte anche per 309 Comuni
Rovigo, Bassano, Vittorio Veneto sono i test politici più interessanti

Oltre alle elezioni europee, anche in Veneto oggi 8 e domani 9 giugno c’è una tornata amministrativa che riguarda il rinnovo di ben 309 sindaci e relativi consigli comunali. Fra questi, un solo capoluogo di provincia su sette, Rovigo. E 24 Comuni con più di 15 mila abitanti, soglia per cui scatta l’eventuale secondo turno.
Fra i Comuni maggiori spiccano Bassano del Grappa (42. 300 residenti), Schio (38. 500), Spinea (27. 700), Vittorio Veneto (27. 300), Mogliano (27. 600), Valdagno (25. 700), Legnago (25. 300), Arzignano (25 mila), Portogruaro (24. 500), Montecchio (23. 200), Selvazzano (23mila abitanti). Gli altri Comuni con doppio turno eventuale: Cadoneghe, Monselice, Rubano, Paese, Preganziol, Noale, Scorzè, Negrar, Pescantina, San Bonifacio, Valeggio, Cassola.
I test più rilevanti
Rovigo, Bassano, Vittorio Veneto sono i tre test politici più rilevanti.
A Bassano la Lega ha abbandonato il proprio sindaco uscente, Elena Pavan, divenuta il candidato di Fratelli d’Italia, appoggiata da due civiche.
Nella città degli alpini, il Carroccio ha trovato invece la convergenza con Forza Italia, che con il partito di Salvini sosterrà Nicola Finco, attuale vicepresidente del Consiglio regionale. Finco avrà l’appoggio anche dell’Udc. A contendere loro la vittoria sarà Roberto Campagnolo, scelto dal Pd e sostenuto da una lista collegata ai 5 Stelle e altre tre civiche.
Situazione ancora più ingarbugliata a Vittorio Veneto, dove la Lega si dovrà guardare dal suo recente passato, leggi Gianantonio Da Re, l’europarlamentare espulso dopo essere entrato in rotta di collisione con Matteo Salvini. A Vittorio Veneto è stata Forza Italia a rompere il fronte del centrodestra, appoggiando la candidatura dell’ex vicesindaco Gianluca Posocco (ex Lega), in coalizione proprio con la lista guidata da Da Re. Qui Lega e FdI sono insieme, a sostegno di Giovanni Braido. La candidata di Pd e centrosinistra è Mirella Balliana.
Alleanze rotte o rimescolate, infine, anche nel capoluogo del Polesine. A Rovigo si è arrivati al voto anticipato dopo le dimissioni presentate a gennaio dal sindaco di centrosinistra, Edoardo Gaffeo, che si ripresenta ma stavolta a sostenerlo sono le stesse due civiche di cinque anni e il Movimento 5 Stelle. Non il Pd che, insieme a un’altra civica, si è invece orientato su Palmiro Franco Tosini. Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega convergono su Valeria Cittadin, dirigente scolastica e già sindacalista Cisl. —
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