Elena Cecchettin contro il ministro Salvini: “Dubita della colpevolezza di Turetta. Questa è violenza di Stato”

Lo ha scritto in una storia su Instagram, la sorella di Giulia a seguito di un post del ministro Matteo Salvini in cui aveva scritto, facendo riferimento all'arresto di Filippo Turetta in Germania, "se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita"

"Ministro dei trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta perché bianco, perché “di buona famiglia”. Anche questa è violenza, violenza di Stato". Lo ha scritto in una storia su Instagram, Elena Cecchettin, sorella di Giulia a seguito di un post del ministro Matteo Salvini in cui aveva scritto, facendo riferimento all'arresto di Filippo Turetta in Germania, "se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita". Su Turetta pendeva un mandato di cattura internazionale in quanto principale sospettato dell’uccisione della giovane Giulia Cecchettin, brutalmente uccisa e gettata in un canalone nei pressi del Lago di Barcis.

Elena Cecchettin, che sin dalla scomparsa della sorella Giulia aveva sospettato dell'ex fidanzato di Giulia, ha poi aggiunto, citando la scrittrice Carlotta Vagnoli: "Ministro il cui partito (insieme a FdI, che però ha scelto l'astensione), a maggio ha votato contrariamente alla ratificazione della convenzione di Istanbul. Così, nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato". In una precedente storia su Instagram, la sorella Elena aveva scritto, "io non starò mai zitta. Non mi farete mai tacere".

Negli ultimi messaggi dei social, stamani Elena riprende e copia altre 'storie' dedicate alla violenza di genere, sulla "cultura dello stupro" che alimenta e protegge i violenti, e alla citazione dell'attivista peruviana Cristina Torres Caceres: "Se domani sono io, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima". (Qui l’articolo La rabbia della sorella di Giulia Cecchettin: «E’ stato il vostro bravo ragazzo»)

Nelle storie anche il lancio dell’iniziativa a Porta Portello a Padova “Contro la violenza patriarcale, di genere, transfobica. Domani in piazza anche per Giulia”.

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"Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. Per stupratori e pedofili - di qualunque nazionalit, colore della pelle e stato sociale - castrazione chimica e galera. Questo propone la Lega da sempre, speriamo ci sostengano e ci seguano finalmente anche altri. Ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una condanna stabilita in Tribunale augurandoci tempi rapidi e nessun buonismo, anche se la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti". Ha in seguito risposto, anche se non direttamente alla sorella Giulia, con un post su Instagram il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, postando una foto di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta.

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