Elezioni regionali, Galan critica il Pdl"Liste, spettacolo da cirrosi epatica"

"Mai, mai, mai al mondo avrei pensato che si potesse arrivare a questo", ha commentato il governatore uscente per il quale lo scontro tra i partiti non è inatteso: "Qualunque maggioranza avrebbe fatto quello che ha fatto questa maggioranza e qualunque opposizione avrebbe fatto quello che ha fatto questa opposizione: rientra nel gioco delle cose". Mal di pancia anche in Veneto per la designazione di Marino Zorzato alla vicepresidenza della giunta regionale
Giancarlo Galan
Giancarlo Galan
VENEZIA. «Non abbiamo offerto un grande spettacolo, lo so». Così Giancarlo Galan, ha commentato i pasticci fatti dal Pdl al momento della presentazione delle liste elettorali. «Quanto successo mi causa qualcosa di simile a una cirrosi epatica. Mai, mai, mai al mondo avrei pensato che si potesse arrivare a questo», ha aggiunto il governatore uscente ammettendo che anche in Veneto, in passato, sono stati fatti degli errori, «ma cose assolutamente compatibili con una buona gestione».


«Diversamente, lì sono state fatte cose che francamente mi lasciano esterrefatto», ha rincarato la dose. Anche se, per quanto riguarda i provvedimenti adottati, «qualunque maggioranza avrebbe fatto quello che ha fatto questa maggioranza e qualunque opposizione avrebbe fatto quello che ha fatto questa opposizione: rientra nel gioco delle cose».


Quindi Galan, a margine della presentazione del bilancio sociale della Regione, si è soffermato sull’inquietante correlazione tra crisi economica e aumento dei suicidi: «Il fatto che la sfera del lavoro possa causare una decisione di tale entità è una cosa che dal punto di vista umano mi sconvolge, ma dal punto di vista economico aspetterei ad attribuire un significato soverchio».


Questo fenomeno «angoscioso e preoccupante» - ha detto - c’è sempre stato, seppure in misura minore «Credo che l’ipotesi del fallimento appartenga alla vita, fa parte del rischio imprenditoriale». Infine, il governatore uscente, si è soffermato sul suo futuro da ministro: «Roma non è un sogno» ha aggiunto «Non riesco a trasformarlo in un sogno, quando mangio una primizia, quando capitano quelle cose per cui si esprimono i desideri, questi non appartengono mai alla sfera pubblica e non c’è mai Roma».


Il prossimo primo aprile, a elezioni regionali avvenute, Galan sarà a casa a preparare la festa di compleanno della figlia. «Probabilmente sarà il giorno più brutto della mia vita, ma ormai mi sono abituato e penso che sopravvivrò alla prova, terrò sempre pronta una bottiglia di amarone per consolarmi».


Il governatore ha quindi osservato che gli viene spesso ricordato che «si chiude una porta e si apre un portone». «Sarà anche vero - ha commentato - ma io dentro quella porta ci stavo benissimo». Infine, ricordando che l’indice di soddisfazione dei veneti per l’amministrazione regionale è del 75% ha aggiunto: «Un limite mai raggiunto, infatti mi mandano a casa».


Eppure si dice che chi resta, nel Pdl, non sia necessariamente più contento. Tra le voci che prendono consistenza in queste ore, c’è quella che vuole gli aspiranti consiglieri regionali sul piede di guerra nei confronti del partito. Starebbero aspettando l’esito del voto prima di prendere posizione contro Marino Zorzato, inserito nel listino di Luca Zaia, indicato come prossimo vicepresidente della giunta e «colpevole» di essere stato calato dall’alto, sorvolando la trattativa più squisitamente locali.


La «sfiducia», potrebbe concretizzarsi in una lettera, anche se c’è chi sostiene che le iniziative potrebbero essere «ancora più eclatanti». In particolare, si sussurra nell’ambiente, il malumore si starebbe consolidando attorno ai sacconiani, già contrariati dal trattamento riservato loro nella gestione del listino e per i quali un assessorato a Remo Sernagiotto non sarebbe un risarcimento sufficiente, in quanto non rappresentativo di tutte le anime dei diversamente scontenti.

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