Este, chiusi tutti i bar

Protesta contro i magrebini alla festa di Rifondazione
ESTE. Centro storico invaso dagli extracomunitari, e i bar decidono di abbassare le serrande. Una protesta dai tratti certamente forti quella messa in atto venerdì pomeriggio dai baristi del centro atestino. Come è ormai tradizione da qualche anno piazza Maggiore è stata concessa, nel giorno della festa dei lavoratori, al gruppo di Rifondazione Comunista. Sul palco allestito a ridosso del Gabinetto di Lettura sono saliti, a partire dalle 16, i gruppi del Palco Mobile e dell’Orchestra del Marocco: musica etnica, con testi e melodie arabe, che hanno inevitabilmente raccolto in piazza centinaia di extracomunitari. Un gazebo era attrezzato per la somministrazione di bevande alcoliche.


Non appena i primi stranieri («non quelli tedeschi giunti a Este per ammirare le bellezze medievali», tengono a puntualizzare gli esercenti) hanno cominciato a riempire il centro, ecco scattare la protesta dei bar di piazza Maggiore e via Matteotti: «Visti i precedenti degli anni scorsi - spiega Roberta del Crystal Bar -, quando alcuni nordafricani erano entrati a sfasciarmi il bagno del bar e quando in centro c’erano state pesanti schermaglie fra connazionali, ho subito pensato che era bene correre ai ripari». Con un passaparola i gestori di sei bar del centro hanno quindi deciso di chiudere i locali, dalle 15 alle 18. «Una scelta che è nata sia per protesta nei confronti di chi ha organizzato la manifestazione, sia per effettiva mancanza di sicurezza. Siamo tutte donne dietro ai banconi e già dalle prime ore del pomeriggio c’era chi entrava ubriaco», spiegano Giuliana del Bar Roma e Roberta dell’Euro Bar.


Dal racconto degli esercenti emerge peraltro che il giorno prima gli stessi vigili della polizia locale avessero indirettamente consigliato di abbassare le serrande. Un fatto, questo, che viene stigmatizzato anche dalle minoranze consiliari: «L’amministrazione sapeva a cosa andava incontro. Premesso il pieno rispetto per la festa dell’1 maggio - commenta Gianfranco Fornasiero - è giusto ribadire che quella di piazza Maggiore era la festa di un partito, Rifondazione Comunista. E’ allarmante che con un semplice passaparola gli esercenti abbiano chiuso i locali: è sintomo del fatto che a Este si vive nell’insicurezza». «Quella di venerdì è stata una pagliacciata - aggiunge Piergiorgio Cortelazzo - che ha raccolto in piazza centinaia di extracomunitari: immagino che molti fossero irregolari. Un forte danno all’immagine di Este».


«L’anno scorso la stessa festa aveva provocato zuffe, traffici di armi e massimo degrado - continuano Maurizio Lucca e Sergio Gobbo - e nonostante questo l’amministrazione ha concesso nuovamente le autorizzazioni. Ormai la gente scappa da Este proprio per evitare questa manifestazione». Sulla questione è intervenuto anche l’ex assessore all’Immagine, Roberto Trevisan: «Il sindaco Piva dimostra di non amare la propria città: perché questa festa non è stata prevista in un sito più idoneo e controllato?».
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