Facoltà di Medicina senza test d’ingresso, Zaia: «Ci stiamo avvicinando»
Il presidente del Veneto sul via libera in Commissione Senato della legge che rivede le modalità di accesso: «Una buona notizia per la nostra sanità. In Veneto mancano 3.500 medici, assurdo lo sbarramento all'accesso»

«Accolgo con grande soddisfazione il profilarsi di questo cambiamento di passo nel reclutamento degli studenti che saranno i futuri medici».
Così il presidente del Veneto Luca Zaia commenta il via libera in Commissione del Senato al disegno di legge delega che rivede le modalità di accesso ai corsi di laurea in Medicina, senza sostenere il test d'ingresso.
«Sono anni - prosegue Zaia in una nota - che le difficoltà di reperimento di medici e la diminuzione dei giovani che vogliono intraprendere questa professione rende indispensabile non ostacolare l'iscrizione all'università degli aspiranti camici bianchi. Da anni mi batto per l'abolizione del numero chiuso; se, come sembra, ci sono ormai le condizioni perché sia una realtà dall'anno accademico 2025-2026, inizieremo finalmente a porre rimedio alle conseguenze delle errate programmazioni calate dall'alto in passato».
Secondo Zaia «Non è un assurdo sbarramento all'accesso ai corsi che seleziona il bravo professionista. Non è un test al principio degli studi che può individuare i grandi medici e chirurghi: questi si rivelano durante l'iter degli studi e con l'esperienza sul campo quando si confrontano in sala operatoria o in corsia. Oggi a livello nazionale c'è una carenza di circa 50 mila medici, dei quali 3.500 solo nel Veneto. In una simile situazione c'è da chiedersi quanti potenziali validi professionisti non hanno avuto la possibilità di dimostrarsi tali nei nostri ospedali a causa dell'esclusione con il numero chiuso all'indomani delle scuole superiori. Quella di oggi - conclude - è una buona notizia per la nostra sanità».
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