Felice Maniero, 4 anni di carcere in Appello per maltrattamenti alla compagna

BRESCIA. La Corte d'appello di Brescia ha confermato la condanna a quattro anni per Felice Maniero, arrestato un anno fa a Brescia, dove viveva con una nuova identità, per maltrattamenti sulla ex compagna.
Maniero, detenuto a Pescara e collegato in video conferenza, ha presentato tramite il suo legale un memoriale nel quale chiedeva la ricusazione del giudice di primo grado e un provvedimento disciplinare. "Questo atto probabilmente ha reso pi pesante il clima", ammette l'avvocato Rolando Iorio, legale dell'ex boss della mala del Brenta.
"Ci aspettavamo una sentenza diversa e una riduzione della pena. Andremo in Cassazione", ha aggiunto.
Era il 19 ottobre 2019, quando la polizia suona al campanello di Felice Maniero, o meglio di Luca Mori, e lo arresta per maltrattamenti in famiglia ai danni della compagna. La Procura ha ricostruito tre anni di inferno e violenze.
Ma Maniero è depresso per la mancanza di denaro e per aver rotto tutti i rapporti con la famiglia.
«Giudice ma le pare che io, con il mio passato, dopo aver riconquistato la libertà, rischio di tornare dentro? Lasciando mia figlia in balia degli amici o peggio ancora dei miei nemici?».
Sono le prime frasi che dice al Gip. Quando parla dei nemici si riferisce in particolare al suo ex braccio destro, “Marietto” Pandolfo. Rispetto alla relazione con la compagna Maniero ha ammesso che «era un po’ in crisi anche per questioni economiche», che sicuramente ci sono stati degli insulti e delle ingiurie dovute al fatto che lei si impegnava a eseguire alcune commissioni - ha spiegato - ma poi se ne dimenticava. «Io mi scaldavo, la ingiuriavo perché doveva fare delle cose e poi non le faceva», la sintesi della sua spiegazione davanti al giudice, «ma non c’è mai stata alcuna minaccia». Ma non gli hanno creduto ed è stato condannato a 4 anni.
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