Fisco e tangenti, 4 tornano liberi

Revocati i domiciliari a Baggio, Tagnin, Bison e Sartore che vogliono patteggiare
VENEZIA. Un mese e mezzo dopo gli arresti nell’inchiesta su Fisco e tangenti, da ieri sono tornati liberi altri quattro dei sedici indagati. Si tratta dei veneziani Paolo Maria Baggio e Paolo Tagnin, rispettivamente amministratore e addetto commerciale della “Baggio Trasporti Combinati” di Marghera, dell’imprenditore jesolano Aldo Bison e del commercialista chioggiotto Augusto Sartore che si trovavano agli arresti domiciliari dopo aver trascorso dietro le sbarre i giorni successivi all’arresto. Il giudice per le indagini preliminari Alberto Scaramuzza ha accolto le istanze di revoca dei domiciliari presentate dagli avvocati degli indagati – Alessandro Rampinelli per Baggio e Tagnin, Renato Alberini per Bison e Daniele Grasso per Sartore – dopo che il pubblico ministero Stefano Ancilotto, titolare dell’inchiesta assieme al collega Stefano Buccini, aveva dato parere favorevole alla rimozione della misura cautelare. Ai quattro indagati non è stata imposta alcuna altra misura. Il provvedimento è stato notificato ai difensori nel primo pomeriggio di ieri. «Per ciascuno degli indagati le esigenze cautelari appaiono cessate, tenuto conto sia degli ampi e dettagliati interrogatori di natura confessoria, sia dell’intenzione manifestata di definizione del procedimento con rito alternativo», ha scritto il gip nel provvedimento.


Verso i patteggiamenti.
Per evitare di andare a dibattimento, anche in virtù delle confessioni rese ai pm, alcuni difensori - tra cui quelli degli indagati liberati ieri - hanno avviato i contatti con la Procura per definire il patteggiamento della pena. Se ne riparlerà a settembre.


Corrado in Cassazione.
Intanto l’avvocato Fabio Crea ha depositato il ricorso per Cassazione per conto di Vincenzo Corrado, il tenente colonnello della Guardia di Finanza finito in carcere e poi messo ai domiciliari dal tribunale del Riesame che aveva annullato parte dell’ordinanza a suo carico. Con il ricorso, l’avvocato Crea punta a ottenere l’annullamento della parte di ordinanza (dopo il pronunciamento del Riesame) ancora contestato al finanziere e quindi la liberazione in conseguenza dell’annullamento. La Cassazione tuttavia potrebbe anche decidere di annullare e rinviare al Riesame. L’ipotesi residuale contestata al finanziere è relativa a una corruzione per aver informato un imprenditore di una verifica in arrivo in un’azienda controllata della “Baggio Trasporti Combinati” nell’ottobre del 2016. «Non ci sono le prove che si sia stato questo passaggio di comunicazione, né gli elementi tipici della corruzione come la dazione di denaro o altra utilità», chiarisce l’avvocato Crea, «Non è provato che Corrado potesse avere notizie di quella verifica visto che non rientra nelle funzioni che il colonnello aveva da dieci anni nella Finanza».


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