Il cinema saluta Zamperla lo stuntman di Gemma che era nato nel circo

Era nato a Treviso nel 1937 da un celebra famiglia circense. Nazzareno Zamperla, detto Neno, è uno di quei personaggi del cinema che Quentin Tarantino avrebbe adorato. Acrobata e stuntman, ha attraversato decine e decine di film al tempo degli avventurosi, dei peplum e degli spaghetti western, instaurando un lungo sodalizio artistico con Giuliano Gemma, da “Un dollaro bucato” a “Una pistola per Ringo”, da “California” a “Tex e il signore degli abissi”. Un po’come i protagonisti dell’ultimo film di Tarantino – C’era una volta a Hollywood – che racconta l’amicizia simbiotica tra un celebre attore di western e la sua controfigura alla fine degli anni’60.

Zamperla è morto due giorni fa all’età di 82 anni: la sua carriera era cominciata quasi per caso quando venne notato dall’attore Frank Latimore in cerca di un acrobata per fargli da controfigura nel film “Capitan Fracassa”. Era il 1953 e solo un anno dopo Fellini lo chiamò per un piccolo ruolo nel suo film “La strada”: leggenda vuole che “Zampanò” – il nome del protagonista interpretato da Anthony Quinn – fosse stato coniato proprio storpiando il suo nome. Da allora Zamperla, che al tempo era conosciuto anche con i nomi di Nick Anderson, Nicholas St. John, Tony Zamperla, ha lavorato in oltre 50 produzioni come stuntman, attore e stunt coordinator, cominciando con i kolossal del tempo girati a Cinecittà e imparando davvero il mestiere grazie a Yakima Canutt, controfigura di John Wayne, giunto a Roma a seguito del regista Robert Wise impegnato nelle riprese di “Elena di Troia”. Da allora lavora sui set dei mitologici di Ercole e Maciste, nei quali fa da controfigura ai culturisti americani, e nei film di cappa e spada (avendo imparato l’uso delle armi bianche da maestro Aurelio Musumeci Greco). E ancora nei film salgariani (“Sandokan e la tigre di Mompracen” e “I pirati della Malesia”) fino all’esordio negli spaghetti western e l’amicizia con Giuliano Gemma. —

Marco Contino

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