Il conservatorio va dietro la «collina»

Il progetto è di aggiungere un piano in più alle palazzine liberty. Entusiasta l'architetto Alberto Cecchetto: «Sarà un parco ancora più vivo». Idea di Zanonato: il Pollini all'interno del nuovo Auditorium a Boschetti
Il conservatorio potrebbe trovare posto nell'area dell'Auditorium, alzando di un piano le due palazzine liberty vincolate dalla soprintendenza. E' l'idea che Flavio Zanonato ha suggerito al vincitore del concorso di progettazione Alberto Cecchetto: «Un ottimo spunto - spiega l'architetto - Contribuirà a rendere il parco della musica un posto vivo della città». E se «sotto la collina» risuoneranno le note dei grandi compositori, nelle due palazzine potrebbero esercitarsi i futuri musicisti.

Il nuovo Auditorium potrebbe diventare davvero una grande «cittadella della musica»: gli allievi accanto ai maestri, le stelle della musica a stretto contatto con i giovani apprendisti. Il conservatorio Pollini quindi dietro la «collina». Con il via dell'iter di progettazione definitiva prende sempre più corpo il disegno dell'architetto Alberto Cecchetto per il nuovo Auditorium a piazzale Boschetti, vincitore del concorso internazionale bandito da palazzo Moroni.


Il Pollini nelle palazzine.
E la soluzione che prevede il trasferimento del Pollini nelle due palazzine liberty, vincolate dalla Soprintendenza, è stada suggerita al progettista veneziano proprio dall'amministrazione. Direttamente dal sindaco Flavio Zanonato. Adesso lo studio Cecchetto ne sta valutando la fattibilità. Gli architetti si sono messi al lavoro e hanno studiato diverse possibilità: quella che sembra più convincente per l'architetto veneziano è di alzare di un piano la struttura prevista sopra le due palazzina: una sorta di «terrazza» che dovrebbe ospitare il ristorante e il foyer del centro congressi. Struttura portante anche della seconda sala da 300 posti. Tutte le strutture ospitate nelle palazzine si potrebbero spostare nel nuovo piano «aggiunto», lasciando così libero lo spazio per il Pollini all'interno dei due edifici ottocenteschi.


L'ok dell'architetto.
Un'idea che Alberto Cecchetto ha accolto con favore. «Un ottimo spunto. Potre dire quasi necessario - sottolinea - L'amministrazione ha capito pienamente la nostra idea: quella di un parco della musica, di un luogo vivo della città. E il conservatorio, frequentato da 250 studenti dalla mattina al pomeriggio, non può che rendere il parco ancor più inserito nel contesto cittadino. Credo che si possa fare». Perciò i progettisti dello studio Cecchetto stanno già disegnando, con un incarico retribuito da palazzo Moroni, il progetto preliminare aggiornato, che sarà presentato nelle prossime settimane all'amministrazione. «Incideremo sui segni già tracciati - anticipa - Senza snaturare il progetto originario».


Il via libera di Mariani.
Una vicenda che in giunta è seguita con attenzione dall'assessore all'urbanistica Luigi Mariani, che non ha mai nascosto le sue perplessità sul progetto di Cecchetto accettando però pienamente il verdetto della giuria. «Il conservatorio ha bisogno di almeno 5 mila metri quadri, mentre oggi è ospitato in poco meno di 3 mila - spiega - Perciò serviranno entrambe le palazzine. Si possono svuotare dentro mantendo le facciate esterne». L'iter per la costruzione dell'Auditorium è quindi ormai avviato. Dopo il progetto preliminare lo studio Cecchetto disegnerà anche il progetto definitivo. Quello con cui si arriverà, entro il 2008, all'appalto integrato. Sarà poi l'impresa costruttrice che disegnerà l'esecutivo, con l'architetto che resterà comunque «direttore artistico» dei lavori.


Studi per gli Scrovegni.
E in qualità di progettista Cecchetto non ha paura a confrontarsi anche con le critiche ricevute in queste settimane al progetto di Auditorium interrato. A partire dall'allarme lanciato dall'architetto Fernando De Simone su un possibile crollo della cappella degli Scrovegni se si scavasse a piazzale Boschetti. «Faremo ovviamente gli studi più accurati per valutare la situazione del sottosuolo. D'altronde con il mio studio lavora il gruppo inglese Arup, composto da ingegneri di fama mondiale - osserva Alberto Cecchetto - Mi sembra strano che qualcuno abbia già emesso sentenze. Ma l'architettura è dialettica: ci confronteremo con tutti».
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