Il dottor Gava radiato dall’Albo dei medici

TREVISO. La sua posizione antivaccini gli è costata la sanzione più dura: il dottor Roberto Gava, cardiologo dell'ex Usl 8 di Castelfranco, è stato radiato dall'Albo professionale. Un provvedimento che lo interdice dall'esercizio dell'attività. Ad annunciare la decisione presa dall'Ordine dei Medici di Treviso sono stati i legali del professionista finito al centro di un procedimento disciplinare per aver sconsigliato il ricorso alla profilassi vaccinale. Un comportamento controverso, manifestato da Gava attraverso una serie di convegni, pubblicazioni e post sui social network in cui si parla anche di vaccini e difese immunitarie dei bambini, con riflessioni sulla pericolosità del siero.
Elementi che l'ente ordinistico trevigiano ha iniziato a raccogliere nel febbraio del 2016, con l'apertura di un fascicolo a carico di Gava che è stato completato con le sue dichiarazioni, espresse davanti alla commissione valutatrice. Dopo oltre un anno di lavoro, l'istruttoria ha portato a ritenere che l'operato dello specialista non fosse conforme alla deontologia e all'etica medica. Da qui la decisione di radiarlo. Nelle parole dei suoi avvocati, la vicenda di Gava si trasforma in un j'accuse contro l'Ordine.
«La radiazione è il massimo della sanzione irrogabile, ma non è conforme a Diritto» sottolineano gli avvocati Silvio Riondato e Giorgio Piccolotto «come quella che sarebbe inflitta a un medico pluriassassino dei suoi pazienti. Ciò significa che nel caso Gava si è dispiegato il massimo di arbitrio e di irragionevolezza». L'Ordine di Treviso tiene fede alla linea del silenzio. Non conferma né smentisce la sanzione inflitta, ma si limita a replicare ad alcune considerazioni espresse per conto del sanitario, che parla di sentenza già scritta e clima da caccia alle streghe. «La radiazione è conforme alle attese fin dalle primissime fasi del procedimento- sottolineano i legali di medico radiato - perché già allora il presidente dell'Ordine Luigino Guarini ha comunicato a più persone che il procedimento contro Gava sarebbe stato un “processo a Galileo Galilei”, il quale com'è noto è stato ingiustamente e pesantemente condannato, come ora capita al dottor Gava».
Ma aleggia l'ipotesi del complotto economico. «La condanna, e la massima sanzione, si rivelano ridicole» dicono i legali. Nonché «idonee a favorire interessi estranei a quelli della Giustizia, come quelli legati al mercato dei vaccini, o quelli legati agli illegittimi incentivi dati ai pediatri con denaro pubblico affinché somministrino i vaccini». Considerazioni che l'Ordine rispedisce al mittente: «È una vecchia storia. Il mercato dei vaccini per le case farmaceutiche rappresenta poco più dell'1% dei proventi realizzati, ovviamente altre patologie soprattutto quelle dove non esiste il vaccino sono molto più fruttuose». Per Gava la radiazione in questo momento rappresenta un provvedimento formale, rispetto al quale il professionista quasi certamente opporrà. (v.c.)
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