Il giallo dei mutui di Jp Morgan Quando Malvestio disse: che truffa

VENEZIA. Nelle carte della procura di Roma su Veneto Banca c’è una intercettazione che illumina da un’angolazione nuova il giallo dei mutui vitalizi negoziati con JP Morgan. La vicenda matura nel 2015 con presidente Francesco Favotto e direttore generale Vicenzo Consoli e consente a 1500 risparmiatori di sbarazzarsi di 900 mila azioni VB che ormai non valgono niente, rifilandole al colosso americano a 39,5 euro. Ma perché JP Morgan, che vendeva il pacchetto di mutui a Veneto Banca, accetta in pagamento azioni VB – nominalmente del valore di 62,55 milioni – totalmente invendibili, in pratica carta straccia?
Se lo chiede ancora adesso l’avvocato Massimo Malvestio, che nel 2015 venne interpellato dalla banca per un parere, su ordine di Consoli. E oggi come allora si dà una sola risposta: era una truffa. Malvestio rifiutò di avallare l’operazione – che prevedeva il pagamento da parte di Veneto Banca di un controvalore di 205,5 milioni: 170 pagati in contanti e 35,5 milioni con il trasferimento dei 900 mila titoli – parlando di «iniziativa pazzesca». Adombrava un retroscena «che porterà il nuovo consiglio in galera molto prima del vecchio». Il vecchio consiglio presieduto da Flavio Trinca con Vincenzo Consoli amministratore delegato era stato costretto alle dimissioni il 26 aprile 2014 dal pressing di Banca d’Italia, ma Consoli era rimasto aggrappato al volante nel ruolo di direttore generale.
L’intercettazione fatta dalla GdF di Mestre riguarda una telefonata avvenuta il 4 giugno 2015 tra lo stesso Malvestio e Massimo Lembo, dirigente della compliance di Veneto Banca (ufficio che si occupa della correttezza delle procedure). Lembo è stato allontanato dalla banca un anno e mezzo fa. È lui che chiama. La telefonata dura 27 minuti ed è piuttosto criptica, perché i due danno per scontati i particolari dell’operazione che conoscono. «Il pacchetto di mutui che J.P. Morgan doveva vendere», ci spiega oggi Malvestio, «funzionava così: il cliente mette l’ipoteca sulla casa, riceve i soldi e non rimborsa niente. Pagano i suoi eredi. Quando pagano? Quando muore il secondo coniuge, se sono in due ad aver chiesto il mutuo. Per cui di fatto è una scommessa sulla durata della vita umana: se due coniugi muoiono presto, J.P. Morgan guadagna, se muoiono tardi J.P. Morgan non prende mai i soldi. Questo contratto secondo me era nullo perché la scommessa sulla durata della vita è un’attività riservata alle imprese autorizzate». «Ma questa è una minuzia amministrativa», continua Malvestio, «la cosa di spessore è un’altra. Secondo voi J.P. Morgan andava a proporre a Veneto Banca il pacchetto di mutui e si portava a casa 60 milioni di azioni VB totalmente invendibili? Quando me l’hanno detto non ho voluto neanche vedere le tavole, ho capito subito che era una truffa». Ad aggravare il quadro c’erano i tempi di esecuzione: «Un anno dalla morte dei due assicurati, c’era scritto. Io non ho mai visto in Italia l’eredità, l’accettazione, le procedure di esecuzione e la vendita, tutto in un anno. Dove siamo, a Indianapolis? C’erano amenità di questo genere. Credo di aver risposto in malo modo a Lembo: spero che andiate tutti in galera, devo avergli detto. Stavano comprando mutui ad un prezzo gonfiato perché J.P. Morgan si portasse a casa 60 milioni di azioni. Non parliamo di dieci anni fa, quanto tutti le volevano, parliamo di quando tutti sapevano che erano invendibili: arriva J.P. Morgan e se ne porta a casa 60 milioni? Gli hanno dato i soldi cash e le azioni sopra. Con il parere del collegio sindacale, della Kpmg e di un primarissimo studio legale». Si tratta dello studio Chiomenti.
La beffa è che da questo impianto la procura di Roma, che pure ha interrogato Malvestio, ha tirato fuori solo un’imputazione per l’opzione di riacquisto delle azioni. «Figurarsi quando mai verrà esercitata. Che poi è un’opzione attiva, non incide sul patrimonio di vigilanza, per cui verranno trionfalmente assolti». Il progetto era di Renato Merlo responsabile banche estere e del condirettore Mosè Fagiani, entrambi indagati con Consoli per ostacolo alla vigilanza e false comunicazioni.
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