Jesolo, la fine di un’era: addio alle fontane in piazza Mazzini
L’anticipo di un grande progetto di rifacimento e riqualificazione della piazza più mondana del lido. Il sindaco De Zotti: «Deve tornare il salotto di Jesolo». Il Comune è già al lavoro

Fontane spente per sempre, finisce un’era in piazza Mazzini al lido di Jesolo. Addio ai vivaci e ritmici zampilli che avevano animato il progetto dell’archistar Carlos Ferrater con giochi d’acqua che appassionavano i bambini, ma anche i cani, bagnanti in costume e chi più ne ha più ne metta.
Il segnale forte del sindaco, Christofer De Zotti, è l’anticipo di un grande progetto di rifacimento e riqualificazione della piazza più mondana del lido.
«Deve tornare il salotto di Jesolo», annuncia il primo cittadino. E il Comune è già al lavoro. Ormai l’acqua non zampillava da tempo, salvo qualche rara e breve occasione e il destino era segnato da quando si è insediata la nuova amministrazione. Si è già parlato di pedonalizzazione e nuova viabilità, anticipando progetti ben più ampi.
Piazza Mazzini, collegata alla torre Aquileia, un altro flop tra i grattacieli di Jesolo, era stata rifatta nell’ambito del progetto della torre chiamando nientemeno che Ferrater.
Era il maggio 2009 e quella sarebbe diventata “il matitone” per la sua forma appuntita. Seguirono vendite scarse, problemi, fallimenti, aste. La sorte di piazza Mazzini non fu certo migliore, anche se una piazza non può certo fallire e finire all’asta. Se la vicina piazza Internazionale si è salvata, piazza Mazzini ha iniziato a rivelare piastrelle che si sollevavano, fontane che attiravano di tutto ed erano diventate anche un problema igienico.
Grigiore assoluto, caldo e “piastrele ollari” , poco o niente verde. E i protagonisti sono diventati pusher e pugnaci giovani scatenati nelle risse notturne.
«Abbiamo in cantiere un grande progetto», spiega De Zotti, «per avere istallazioni verdi, anche mobili, piante, zone d’ombra che oggi non ci sono. Vogliamo nuovamente una piazza salotto del lido come deve essere piazza Mazzini».
L’idea sembra trovare terreno fertile. «Spiace per le fontane», dice il presidente di Confcommercio mandamentale, Angelo Faloppa, «che erano pur sempre un’attrazione. Quanto al progetto, se si parla di riqualificazione non possiamo che essere d’accordo e speriamo di vederlo al più presto».
I commercianti e residenti non sembrano dispiaciuti per lo spegnimento delle fontane che finora era stato più volte vagheggiato. Erano quasi sempre chiuse e serpeggiava il sospetto che ci fossero dei problemi non certo di natura idraulica. Adesso è certo che i rubinetti sono stati spenti e non saranno riaperti.
«Pensiamo magari a un concorso di idee», aggiunge il presidente di Confapi turismo nazionale, Roberto Dal Cin, lui stesso titolare con la moglie di un locale al lido, l’enoteca letteraria Corte dei Baroni, «perché Jesolo con i grandi architetti non ha avuto poi tanta fortuna visti i risultati. Già abbiamo poche fontane e adesso queste verranno spente, anche se tutti concordavano sul fatto che erano diventare un problema igienico e di decoro urbano. Quanto al progetto di nuova piazza sarebbe opportuno magari un concorso di idee per trovare le migliori risorse disponibili. Basta con gli archistar internazionali, cerchiamo giovani con idee nuove che possano durare nel tempo. Anche il Comune ha le professionalità interne per proporre nuove soluzioni che siano un volto nuovo a una piazza che è simbolo del lido di Jesolo, in questi anni balzata alle cronache più per fatti di ordine pubblico che di mondanità vera e propria che avveniva un tempo nella Jesolo by night fino ai primi anni 2000».
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